CHI TROTA CHI NIENTE

di Enzo Costa

 

 

Se c’è un’invidia che mi appartiene è quella per i testimoni della Storia: l’impiegato delle poste che vergò il lapidario “Obbedisco”, o il centurione che udì dal vivo il solenne “Il dado è tratto”. Ergo, vibro di stizzosa ammirazione per il nostro Raffaele Niri, cui il Dio del giornalismo concesse di assistere alla calata del Trota su Genova. Potrà dire ai nipotini “Io c’ero, quando Bossi junior celebrò Balilla sfigurando la sintassi!”. Scena che Raffaele mi ha fatto vivere come se io fossi lì. Sono invidioso, ma riconoscente.

Repubblica Genova 05/12/2010

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