FINE DELLA PENA
di Enzo Costa
In un paese normale (e nell’Italia di 30 anni fa) molti, se non tutti, penserebbero che la condizione delle carceri misuri la civiltà di una nazione; che garantire la dignità dei reclusi garantisca il loro futuro e il nostro; che la pena debba avere una funzione rieducativa, per giustizia e buonsenso (se non per Costituzione); che carceri invivibili siano intollerabili. Nel nostro paese, oggi, idee simili sono minoritarie, e chi le sostiene passa per “buonista” o sovversivo. Ma si ostina a cercare di garantirci un futuro. Repubblica Genova 23/07/2010 tutti i diritti riservati |
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