QUA LA ZAMPA, DEA
di Enzo Costa
Cara Dea, poiché tutto è bene quel che finisce bene (e mostrato dalla tv), sei stata fortunata. Cinque giorni nel sottosuolo, al buio, lontana da tutto e tutti: insieme a paura e solitudine, d’accordo, ma senza la compagnia di umani molesti, delle immagini oscene di devastatori di cortei e sogni, del sonoro sconcio di un Premier che vagheggia il golpe con un fido trafficone. E con la speranza, e poi la certezza, che fuori ti stessero cercando, per abbracciarti ed accarezzarti. Anche noi vorremmo uscire così dalle tenebre. Repubblica Genova 19/10/2011 tutti i diritti riservati
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