L'INVIDIA E LA PENA
di Enzo Costa
E rieccola, l’invidia come categoria filosofico-politico-giudiziaria. Elaborata da Papi e ora adottata (a sua insaputa?) dal più fedele sottoPapi, nella sua memorabile orazione alla marcia anti-giudici di Imperia. Invidia come primo motore immobile delle trame di avversari esterni, interni e togati. Cavaliere fardato e fu ministro non concepiscono l’idea che i propri valori o atti possano non piacere o allarmare, ma solo scatenare frustrazioni malevole. È il segno di un Ego a dir poco dilatato. Francamente, non li invidio. Repubblica Genova 26/10/2010 tutti i diritti riservati
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