UN INCERTO DISCORSO
di Enzo Costa
Mi piacerebbe dire con assoluta certezza agli studenti in corteo, contestanti venerdì le richieste degli operai edili di nuovi cantieri, che hanno ragione loro, che le grandi opere sono solo il retaggio di un’era infausta, morta e sepolta, che qui e ora è possibile un altro modello di sviluppo, che la decrescita è buona e proponibile. Mi piacerebbe, ma ho paura di ingannarmi ingannandoli, come i nostri padri si-ci ingannarono con l’idea, opposta, di uno sviluppo infinito. Mi piace più dire loro di non avere certezze assolute. Repubblica Genova 11/12/2012 tutti i diritti riservati
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