DIRE, FARE, ACCOGLIERE
di Enzo Costa
L’unica cosa da fare, adesso, è fare. Proprio perché non ha fatto il Governo, passato dalla tolleranza zero all’indifferenza mille, lasciando che Lampedusa scoppiasse, affinché chi fuggiva da paura, rivolte e guerra diventasse carne da allarmismo xenofobo. Fare, ossia accogliere, senza se (“prima però sì al CIE”, come dice Plinio) e senza ma (“libici sì, tunisini no”, come dicono Cota e Zaia). Accogliere i deboli, profughi o “clandestini”. Magari i più deboli fra i deboli, come i tanti bambini sbarcati, spersi e soli. Repubblica Genova 26/03/2011 tutti i diritti riservati
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