DIVERSAMENTE UGUALI
di Enzo Costa
Nel leggere, come capita in questa stagione, di cani abbandonati o dimenticati in auto sotto il sole, si prova una tristezza infinita, oltre a rabbia e sgomento per la crudeltà o la sbadataggine di certi uomini. Chi ama i cani e, in genere, gli animali, si immedesima nelle loro sofferenze: perché sa che, come le gioie, sono simili alle nostre; e perché sa che altro è l’alfabeto con cui i nostri amici pelosi le esprimono: decifrarlo è approssimarsi alla diversità per superarla, è sentirsi, noi e loro, insieme nell’universo. Repubblica Genova 13/07/2012 tutti i diritti riservati
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