I Lanternini
LE PAROLE CHE NON ABBIAMO
di Enzo Costa
La morte di Gina Lagorio mi fa pensare che quando scompare uno scrittore, a restare più solo e impoverito è il linguaggio. L’armamentario di parole con cui difendersi dal dolore, dire la bellezza rinnovandola, affrontare lo strazio e l’incanto del mondo. Persino chi non l’aveva mai letto, sa o dovrebbe sapere che quello scrittore esisteva anche per lui, dava un suono alle sue angosce, una voce alla sua felicità. Chi scrive parla per noi, fatica immane e ammirevole. "Raccontare è stato per me una seconda maniera di essere, una risposta istintiva al bisogno di espressione per impadronirmi del mondo, attraverso un tipo diverso di conoscenza" Gina Lagorio
(Repubblica-Il Lavoro 20/07/2005) tutti i diritti riservati |