LA GRANDE BELLEZZA
di Enzo Costa
Sere fa, nel programma “Ritratti” di Giancarlo Governi su Raitre, ho visto la Bellezza: aveva le sembianze di Luigi Tenco che interpretava “Vedrai vedrai” in una vecchia trasmissione in bianco e nero. Era attorniato da un pubblico di ragazzotti cappelloni o beat, che oggi risultano buffi. Lui, anche antropologicamente, era di un altro pianeta, da dove pioveva quella sua interpretazione asciutta, drammatica, pura. Non c’entrano la scuola genovese e gli anni ’60: Tenco è eterno perché fuori dallo spazio e dal tempo. Repubblica Genova 07/03/2014 tutti i diritti riservati
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