Le facce, stravolte dall’esasperazione, degli abitanti di
Voltri che gridavano alle autorità il loro disagio per lo squallore di un
vicinato abusivo fatto di miseria, sporcizia ed espedienti, erano state
eloquenti. Come quelle conseguenti, piegate dalla rassegnazione, dei rumeni
sfrattati dalle ex fabbriche ed affidati all’abbandono. E’ mancato chi
(politica, volontariato, cultura) quegli sguardi diversi, di rabbia e di resa,
sapesse farli incontrare, perché ognuno scorgesse le ragioni dell’altro.
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