PICCOLA LITANIA NAZIONALE In Italia si brancola nelle emergenze. In Italia si fa di necessità vizio. In Italia si parcheggia in doppia fila, ma il sogno proibito resta la terza. In Italia il qualunquismo non paga: vince gratis. In Italia non c’è più il popolo, però trionfa il populismo. In Italia siamo disponibilissimi a lottare contro il clientelismo: in cambio chiediamo solo un posto al ministero. In Italia la maggioranza vince e i cocci sono suoi. In Italia ogni tanto ci si affida all’Uomo della Provvidenza, dove la Provvidenza sta nel fatto che capita solo ogni tanto. In Italia i pochi che hanno schifo dello schifo li chiamano snob, e li snobbano pure. In Italia a un certo punto si riabilita una schifezza. In Italia a un certo punto hanno riabilitato il trash. In Italia a un certo punto è divampato l’allarme immondizia. In Italia a un certo punto si è spento, insieme alle telecamere. In Italia i carnefici sono spietati, ma i vittimisti feroci. In Italia si punta sempre alla qualità, all’eccellenza, al merito, e poi si fa fuoco. In Italia non si finanzia la ricerca perché se si ricerca troppo alla fine ti scoprono. In Italia gli estremisti di ieri sono i moderati di oggi ed i reazionari di domani, ma con il fanatismo di sempre. In Italia si salta sempre sul carro della cosca vincente. In Italia ci infuriamo con i politici corrotti: è inconcepibile che si facciano beccare. In Italia ci si indigna a sentenze alterne. In Italia non ci fidiamo delle ricette facili: ci fidiamo di quelle facilissime. In Italia abbiamo una buona memoria, solo che non ricordiamo dove l’abbiamo messa. In Italia teniamo famiglia. In Italia teniamo più famiglie. In Italia teniamo il Family Day. In Italia dovremmo temere la famiglia. In Italia non ce la raccontano: basta che ce la sussurrino. In Italia pensiamo così poco all’interesse generale che quest’ultimo ci ricambia. In Italia l’etica pubblica è morta e anche l’estetica privata non si sente troppo bene. In Italia siamo furbi. In Italia siamo furbetti. In Italia siamo furbissimi. In Italia quelli che non sono furbi, furbetti o furbissimi ci sono: sarebbero anticorpi, ma passano per anti-italiani. In Italia gli stadi ribollivano di slogan incivili, frasi oscene ed insulti razzisti: poi i talkshow politici gli hanno fregato il format. In Italia c’è poco sentimento e molto sentimentalismo, poco pentimento e molto pentitismo, poco talento e molti talent show. In Italia siamo nei reality show fino al collo. In Italia ci si guarda poco allo specchio e molto alla tv, che è uno splendido specchio deformante. In Italia leggiamo poco, di conseguenza ci beviamo tutto. l'Unità 18/08/10 Tutti i diritti riservati |