Ma quando un politico (uno a caso, per carità) dice e poi disdice, scandisce e dopo smentisce, afferma e in seguito non conferma, lancia il sasso in forma di insulto o assalto alle istituzioni e di lì a poco nasconde la mano e le sue cattive intenzioni, nega l’evidenza con tracotanza dando del bugiardo stalinista a chi ne denuncia l’arroganza o l’indecenza (tipico del bugiardo di ogni risma, dal bugiardo qualunquista al bugiardo trotzkista passando per il bugiardo milanista), beh, quando un politico (uno a caso, ben inteso) fa così, davvero la stampa, il sistema dei media, la libera informazione (nell’ipotesi confortante che esista), insomma i giornalisti autonomi ed indipendenti (nell’ipotesi allettante che sopravvivano) non possono fare nulla? Davvero in questo sciagurato Paese, per un politico (uno a caso, sia ben chiaro) vige la licenza di spararle grosse e smentirle grossissime? Parrebbe di sì, ma io mi ostino a pensare di no, giungendo a proporre una soluzione tecnica: la moviola in campo. Un esempio (a caso, naturalmente): il politico (uno a caso, ovviamente) minaccia di ridurre il Parlamento ad un bivacco di manipoli e – l’indomani – rettifica, modifica, puntualizza, minimizza, ingrana la retromarcia e diffama chi lo denuncia? Si allestisca smentita stante un apposito studio televisivo con il fondamentale ritrovato tecnologico invocato da Biscardi per il pallone, e riconvertito per l’occasione per le eventuali palle sparate e rimangiate. Un moviolista patentato mostri ai teleutenti le due azioni scottanti: la frase A perentoria e la frase B ad essa contraria, pronunciate a distanza di 24 ore, se non meno, dal medesimo politico (uno a caso, logicamente). Le immagini, e ancor di più il sonoro, saranno così eloquenti da non cagionare pareri contrastanti: il politico (uno a caso, inevitabilmente) sarà sbugiardato all’unanimità. E se proprio qualcuno degli opinionisti pallonari presenti avrà di che opinare sulla sentenza, il moviolista patentato dirimerà ogni controversia con la sua indiscussa autorevolezza. Uno come Cesari, tanto per fare un nome, davvero un’autorità in fatto di moviola, il Giudice Supremo della Pelota di Mediaset (un network televisivo a caso, indiscutibilmente). Tutti i diritti riservati |