CHIARI DI LUNEDI'
IL DIPIETRESCO BARBATO:
STAR CATODICA DELL'ITALIA DEI FURORI
“C’è sempre uno più puro che ti epura”, avvertiva Nenni molti anni fa, prima che venisse epurato dalla memoria (o, come dicono oggi quelli che alternano camper e jet privato, rottamato). Altri tempi: il monito vibrava ancora di un’intensità tragica, intrisa di geli siberiani e rigide fuoriuscite da un feroce Ventennio. Lo storico leader socialista non immaginava che, più di quattro decenni dopo, quel suo avviso sarebbe risultato fradicio del grottesco da prima serata di Retequattro: è lì, nel vespaio catodico del lunedì orchestrato dal conduttore-ideologo (post?)berlusconiano Del Debbio, che si staglia la figura di un estratto da Blob vivente e berciante: il dipietrista Franco Barbato. Meglio: il dipietresco Franco Barbato. L’unico uomo al mondo, o almeno al Parlamento, capace di proporsi come versione espressionistica del capopopolo dell’Idv, di scavalcarlo nell’eloquio maccheronico, di annichilirlo in mimica spiccia, basica e (rispetto a quella del ruspante Tonino) ben più brutale. Guardatelo: capello arruffato, barbetta ispida, faccia stropicciata da risolutore dei problemi provocati a un’indistinta Gente da un’indistinta Casta, nel teatrino allestito dal fu-Premier-sempre-impresario Papi intima stridulo a tutti, berlusconiani e non, “fioriti” e sfioriti, politici consumati e rappresentanti dei consumatori, di andarsene a casa, giacché sono tutti uguali, tutti - se non ladri - pali, complici, collusi, conniventi, in una parola: impuri. Più che articolare il concetto, lo esemplifica col gestaccio della mano che esorta questo e quello a smammare, mano azionata dall’altra mano che quasi vi cade sopra a ghigliottina. È l’epurazione-avanspettacolo, bellezza! Di Pietro, in confronto, è un intellettuale moderato. Prima o poi Barbato lo fa smammare. Aiuto. l'Unità 22/10/12 Tutti i diritti riservati |