Repertorio del partito dell'amore: dileggio ("la Busi veste i panni della vittima per godersi i suoi 10 minuti di notorietà", Maurizio Lupi); assurdo per pestaggi verbali ("una surreale predica", Daniele Capezzone); parodia del proprio personaggio, che si interroga sul "tasso di produttività in redazione della signora Busi" (Renato Brunetta). A volte, del disastro politico ci sfuggono le oscenità collaterali. Il caso si sa: una brava conduttrice del Tg1 rinuncia a metterci la faccia per non prestarla a (non)notizie da bollettino governativo. Alla carriera, antepone il rispetto di sé, degli spettatori, della verità. L'osceno si rimuove: i sottoposti del Capo, non paghi della vittoria (una "nemica" fuori dal video), la deridono e diffamano, incapaci di concepire un gesto disinteressato. Essere solidali con Maria Luisa è esserlo con l'idea della dignità.
Forse la sua decisione partì da qui l'Unità 31/05/10 Tutti i diritti riservati |