Non mi cimento, per oggi, nel tema trendy “Governo Monti: meglio, uguale o peggio del Governo Berlusconi?”. Lo lascio ad autorevoli editorialisti, politologi e Ostellino, nonché a blogger di grido e più o meno gridanti sentenziatori da (a)social network. Mi do a un esercizio di nicchia: segnalare un paio di discontinuità minime ma, forse, significative. Dunque: sotto l’attuale governo, come sotto il precedente, magistrati e forze dell’ordine hanno effettuato operazioni contro la criminalità organizzata, con arresti di boss, alcuni latitanti da tempo. Bene: nelle relative conferenze stampa degli ultimi otto mesi si registra la latitanza del ministro Cancellieri. Latitanza sensata: le indagini e i fermi li fanno pm e polizia, mica i ministri. Do you remember, invece, Maroni? Metteva il cappello padano su quasi ogni retata. Memorabile una sua comparsata dopo un’operazione anti-’ndrangheta al Nord: gongolava accanto a Ilda Boccassini, utilissima - sfruttandone l’inchiesta - per ergersi a Nemico numero uno delle cosche (e, prima e dopo quella conferenza, comoda da dileggiare, da parte del governo tutto, come toga rossa persecutrice di Berlusconi). Da qui la fortunata leggenda metropolitana di Maroni ministro più antimafia di tutti. Ancora: quando all’Agricoltura c’era il leghista Zaia, impazzavano i suoi onemanshow alle conferenze stampa dei Nas su sequestri di cibi avariati. Non c’era tonno taroccato o capitone scaduto che non fosse severamente redarguito dal ministro, futuro Governatore veneto (non a caso: in un paese teledipendente, la visibilità paga). Oggi i Nas seguitano a comunicare di avere scovato alimenti non a norma. Ma il ministro Catania non si fa vedere. Scelta che lo rende poco popolare. Ma che mi pare a norma. Chissà che sollievo per il capitone scaduto. l'Unità 23/07/12 Tutti i diritti riservati |