CHIARI DI LUNEDI'
CARO GRILLO LE SCRIVO, COSI'
MI DISTRAGGO UN PO'(SI FA PER DIRE)
di Enzo Costa
Gentile Beppe Grillo, non mi ha stupito la Sua danza macabra 2.0 davanti ai patimenti dell’Unità: conosco il Suo stile e immagino che, dopo aver definito “cadaveri putrefatti” molti poi rivelatisi ben più vispi di Lei, non Le sia parso vero di poter festeggiare una morte reale: Le prudeva il necrologio, tanto da postarlo in anticipo (tocchi ferro, non sia mai che noi la si scampi). Ma la Sua è, anche, una battaglia culturale contro il finanziamento pubblico dei giornali, specie di questo che ha una storia gloriosa e lettori (non tantissimi, ma ne ha). Chi scrive sull’Unità, che riceve sovvenzioni (ma meno di prima: da direttore, Padellaro firmò un appello per aumentarle), è, per ciò, indegno, fazioso coi soldi di tutti, come digitano in coro i Suoi seguaci sui blog dell’Unità che, essendo gratis, visitano e spesso imbrattano (del resto, da comico, alle feste dell’Unità Lei si esibiva, e non gratis, giustamente). Una fede assoluta nel libero mercato, la Sua, in materia di pensiero, di cultura: eppure anche i teatri, ad esempio, godono di finanziamenti pubblici. Forse Lei abolirebbe pure quelli. Viva solo chi vince sul mercato. E la Rai? Non è sovvenzionata da noi? Dovrebbe saperlo, gentile Beppe Grillo, giacché ci ha lavorato, con fior di contratti. Non avendo il Suo stile, non scrivo che, con le tasse e col canone, contribuivo ai Suoi cospicui incassi (e Lei, per fortuna, come comico, fazioso lo era). Non Le chiedo di restituire il maltolto. Io penso che la tv pubblica debba ospitare le voci di tutti, anche di chi non amo. E che il canone vada pagato. Lei, da Vespa (che contribuisco a mandare in onda pagando tasse e canone), si è vantato di non averlo pagato. Ah, già: Lei crede nel libero mercato. Cordiali saluti da un quasi cadavere, e buon festeggiamento. l'Unità 23/06/14 Tutti i diritti riservati |