ESTATE FRESCHI Le parole dell’estate sono state “L’Italia finisce male, prepariamoci alla Padania”, espettorate da Bossi in uno dei suoi comizi vacanzieri con vista gestacci e uso pernacchie. Per la disinvolta rispolveratina di un tormentone (la secessione): come se i Righeira re-intonassero Vamos a la playa spacciandolo per un pezzo nuovo. E per il refrain: la Nazione che governiamo sta fallendo, festeggiamo la nazioncina. Come se un ct fresco di clamorose disfatte con la Nazionale esultasse perché prima o poi allenerà la squadretta del paesello. L’immagine dell’estate è stato Berlusconi in Sardegna che, dopo aver illustrato la manovra appoggiandosi ad un gorilla in uno struscio fra ali di cronisti e bagnanti in bermuda, “commentava” la proposta del Pd di far pagare chi aveva goduto dello scudo fiscale: mormorii criptati, sguardo fisso e spento, seduto in auto, aggrappato alla portiera come Francesca Bertini si aggrappava alla tenda. Il sottostante predellino piangeva. L'Unità 29/08/11
LETTA CONTINUA L’abbiamo archiviato troppo in fretta, quell’aggettivo, “cambiata”, precipitevolmente sfoderato dal Tg1 per cambiare l’originale “precipitata” adoperato da Gianni Letta riguardo la situazione economica. Archiviazione precipitosa nei tempi, e nei contenuti: sbrigativamente catalogato, quell’eufemismo, come l’ennesima manipolazione minzolinesca più papista di Papi. E se la realtà fosse opposta? Certo, correzione redazionale c’è stata, ma solo per ossequio deontologico alla realtà. L’ipotesi è che Letta abbia gettato la maschera: altro che moderato iperpettinato! E’ un estremista allarmista, che spara parole destabilizzanti, scompigliando tutto e tutti, dai mercati agli elettori, tranne la propria chioma. E Minzolini, ligio alla Verità, lo edulcora. Presto il sottosegretario punkabbestia, tanto per spaventare le vecchiette, dirà che spariranno comuni e province. E il Tg1, obiettivamente, titolerà “Cresce il fatturato dei produttori di nuove carte geografiche". l'Unità 22/08/11
BUONI PER FERIE Ma, ammesso che non ci vadano, come sarebbero stati in vacanza? Tristemente uguali a se stessi al lavoro, o miracolati dal relax? Brunetta avrebbe berciato “cretino!” ad un bagnino precario reo di non avergli aperto l’ombrellone per il suo beach-aperitivo esclusivo a Capri dopo il tramonto, oppure si sarebbe appeso al collo il cartello “Perdonatemi, sono io l’Italia peggiore!”, gonfiando per espiazione i salvagenti dei figli di cassintegrati accatastati nel metro quadro di spiaggia libera di Cesenatico? Borghezio si sarebbe dato alla caccia d’altura del turista nordico laburista-islamòfilo, oppure – folgorato sulla via della Sacra di S. Michele – avrebbe praticato l’ecumenismo alpino aprendo un B&B multietnico con sconti per maghrebini e napoletani? Vespa, crogiolandosi al sole di Porto Rotondo, avrebbe rivisto le bozze del suo nuovo libro, oppure – fustigandosi nel camerino buio di Porta a Porta – meditato una moratoria editoriale unilaterale? Ah, saperlo! l'Unità del 17/08/11
FACCE DI CIRCOSTANZA Hanno espressioni un po’ così, i berlusconidi spediti dal Capo a far buon viso a sceneggiata leghista. A Monza (lo ricorderete) la Brambilla esibiva smaglianti sorrisi automatici davanti ai borbottii dell’adiacente Bossi inaugurante i ministeri fantoccio. Quel tipico ammiccamento per tv con cui l’azzurro di turno camuffa il proprio (residuo?) imbarazzo da pagliacciata lumbard, cercando di comunicare gradimento ed intesa col Carroccio mediante i propri stressatissimi muscoli facciali. Sul luogo del diletto ministeriale padano, un Tremonti in piene grane domiciliari travestiva il suo ordinario disgusto per l’altro da sé nella classica faccia da “come sono genuini, questi leghisti!”. A seguire, proteste indignate del premiato duo capitolino Alemanno e Polverini. I quali, mesi prima, banchettarono coi leghisti freschi di insulti ai romani, con Bossi imboccato di pajata da una forzatamente ilare Governatora. Che s’ha da fa’ pe’ campa’ (politicamente). l'Unità dell' 08/08/11
MOFFA SENZA MUFFA Da un sottopancia del Tg2 scopro che Silvano Moffa non solo esiste, ma appartiene a “Popolo e territorio”. A dire il vero, della sua iscrizione al consorzio umano e politico qualche vaga memoria l’avevo: schegge di ricordi me lo facevano collocare fra i berlusconiani di ritorno, reduce da un’ora d’aria con Fini e Fli. Ma, proprio per questo motivo, lo credevo un “Responsabile”. Appurata la deperibilità delle mie cellule mnemoniche, ragiono sull’incongruità di quella denominazione parlamentare: “Popolo e territorio” è quanto di meno abbinabile alla faccia da nobile romano decaduto di Moffa, che in realtà sa di “Patrizi e poltrone”. Giorni dopo, però, mi teleappare il mitico Scilipoti, munito di identica didascalia: “Popolo e territorio”. A quel punto, arguisco trattarsi di restyling del logo “Responsabili”: lui, Moffa & compari sono pendolari di alleanze e di brand. Ogni volta si allargano. Dopo “Popolo e territorio”, fonderanno “Umanità e universo”. l'Unità 01/08/11 Tutti i diritti riservati |