di Enzo Costa
Prima di venire al punto, sbrigo la pratica richiesta dal
codice deontologico e dai lettori a chiunque scriva di televisione in questa
stagione: esprimo cioè tutto il mio corrucciato sconcerto per la desolante
vuotaggine dei palinsesti estivi, infarciti di repliche di repliche di Sissi, Via col vento, Don Matteo,
Nebbie e delitti, Commesse, La signora in giallo, L'Ispettore
Derrick (ma quest'ultimo - parere strettamente personale - è così naturaliter prevedibile e deprimente che
pareva una replica di una replica anche alla prima messa in onda una trentina
di anni fa). Per tacere dei tristissimi varietà balneari sadicamente offertici
dalle spietate aziende di promozione turistica disseminate per la penisola.
Completo il dovere d'ufficio con la classica riflessione gradita da pubblico e
critica sulla particolare gravità che tale miseria di programmazione venga
fornita dal servizio pubblico, il cui canone dovrebbe coprire l'intero anno di
trasmissioni via etere, a prescindere della temperatura (aggiungo solo tra
parentesi - perché già più eretico se non impopolare - che a dirla tutta due
mesi e più senza Porta a Porta
valgono bene le agghiaccianti facezie agostane di Stasera mi butto, e che in realtà non è che la replica dei Cesaroni sia più digeribile soltanto
perché la spaccia Mediaset che non contempla teleabbonati paganti, come se non
pagassimo al supermercato ed alla vita pubblica il diluvio di spot di
detersivi, merendine e Berlusconi irradiati dal network privato).
Il vincitore de "LA SAI L'ULTIMISSIMA?", in replica su tutti i tg
Adempiuto il mio dovere, passo al piacere di segnalare una
gradevolissima eccezione: quella di Raitre, che pure col caldo, le vacanze ed
il flirt Rossi-Canalis, si ostina a non chiudere per ferie. Lo fa con la
puntuale informazione quotidiana di Primo
piano dopo il telegiornale della sera, con quella settimanale del sempre
analitico W l'Italia diretta
dell'inquieto Iacona, con l'erudita leggerezza di Patrizio Roversi e Siusy
Blady in viaggio nei luoghi darwiniani e non solo, tra evoluzioni biologiche ed
involuzioni sociali. E lo fa con il quasi mai citato Cominciamo bene estate, che dal lunedì al venerdì, per circa un'ora
e mezza a cavallo di mezzogiorno, ha il coraggio di non offendere l'intelligenza
del teleutente servendole conversazioni e confronti mai banali su temi
ponderosi e lievi, affidati alle persone ed alle competenze giuste. E
governati, oltre che dalla comprovata perizia di Michele Mirabella,
dall'inaudita bravura di Arianna Ciampoli: segnatevelo, questo nome. Appartiene
ad una giovane conduttrice capace di affrontare qualunque argomento con
preparazione e sensibilità, di essere ironica quanto basta, di tenere testa con
gentile fermezza alle rampogne standard dell'onorevole Giovanardi sul tragico
G8 genovese, di trattare storie dolorose schivando con raro tatto poco
televisivo ogni ombra di morbosità, e di parlare un ottimo italiano senza darlo
troppo a vedere. Non è poi così da buttare l'estate catodica, se ce la fa
conoscere.
"Mo' me 'o segno"
da L'Unità, 10 agosto 2007
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