CHIARI DI LUNEDI'

 

 

 

UN SINTETICO COMPENDIO

 

 

 DI QUANTO DOVEVA FARE BERSANI

 

 

di Enzo Costa

 

 

 

Bersani doveva vincere le elezioni, e non le ha vinte. Bersani doveva ottenere la maggioranza assoluta alla Camera e al Senato, e l’ha ottenuta solo alla Camera. Bersani doveva dimettersi, mica come Berlusconi nel ‘94, che al Senato la maggioranza non l’aveva ottenuta, ma tutti noi commentatori dicevamo in coro che aveva stravinto. Bersani doveva perdere le elezioni, così commentavamo più contenti. Bersani doveva fare una campagna elettorale più combattiva, più riflessiva, più mediatica, più in piazza, più di sinistra, più vicina a Monti. Bersani doveva fare come non ha fatto, a prescindere da cosa dicevamo in quei giorni, e da come ha fatto. Bersani doveva lasciare il posto a Renzi come candidato premier, così il centrosinistra avrebbe vinto. Bersani, per lasciare il posto a Renzi, non doveva fare le primarie, così avremmo detto che non le faceva perché aveva paura. Bersani doveva fare le primarie e perderle. Bersani doveva fare le primarie e vincerle, ma poi dimettersi lo stesso. Bersani doveva evitare di parlare ai 5 Stelle in quell’umiliante diretta streaming. Bersani doveva non piegarsi all’arroganza del MoVimento, così avremmo scritto che incarnava la solita sinistra elitaria, che, come già con la Lega, non ascolta chi porta in Parlamento il disagio degli elettori, e non dialoga con gli avversari perché si considera moralmente superiore. Bersani doveva non pretendere l’incarico da Napolitano: in fondo, fra i leader dei tre partiti più grandi, era solo l’unico candidatosi a premier, l’unico non condannato e non processato, quello del partito più votato, e quello con maggioranza assoluta alla Camera e relativa al Senato: e che sarà mai? Bersani doveva fare in un altro modo, in politica e in generale. Bersani più che altro, in sintesi, non doveva. 

  l'Unità 15/04/13

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705) Dal pentagramma al pentastellato e (avvilito) ritorno

704) Rinnovamento: non state a guardare il capello, ma la barba (di Grillo)

703) Del concetto giuridico-politico-filosofico di giustizia ad orologeria

702) Scusate, ma I have a dream: tutto il potere a Grillo

701) L'Italia stregata da un nuovo mito: il semplificatore integrale

700) Post elezioni: del senno di poi son piene le fosse (mediatiche)

699) Una campagna elettorale giocata fino al fondo del fondo

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690) Sintetica fenomenologia del candidato sghignazzante a 5 Stelle

689) Breve esegesi inconcludente di Mario Monti mutante

 

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