AZZURRA DEPRESSIONE Lo confesso: il comunista che è in me mi aveva fatto pensar male. Sentivo il capo dell'esecutivo dipingere il Parlamento come una fabbrica di depressione ed i talkshow politici come fucine di insulti contro la maggioranza, e mi dicevo: "Sento puzza di 'aula sorda e grigia' di mussoliniana ingiuria e di vittimismo feroce di berlusconiano conio". Le tipiche premesse, insomma, per ridurre ulteriormente Camera e Senato, se non a bivacchi di manipoli azzurri, a studi notarili per la registrazione degli atti dei decretifici arcoriani, e gli studi televisivi a location per la fiction di governo. Ma poi, per fortuna, un soprassalto di liberalismo compassionevole mi faceva ricredere, illuminandomi sulla triste realtà delle cose: povero Silvio e povera destra! Indotti da antistoriche pratiche sovietiche (discutere leggi, ascoltare l'opposizione, dibattere e votare emendamenti ed articoli) ad imboccare il cupo tunnel del male di vivere. Consegnati all'Ansiolin da troppi voti segreti, in balia del Lexotan (duro Lexotan sed Lexotan!) per overdose di interpellanze da ascoltare. E, come se non bastasse l'accidia parlamentare, l'umiliazione catodica: onorevoli e ministri della Libertà denigrati e offesi in libertà in efferati dibattiti televisivi. Già, ma quali? Per un istante, lo ri-confesso, un malfidato scetticismo rosso si è reimpossessato di me ("Non è che il Premier possiede e controlla pressoché tutte le tivù?" sibilava maligno). Ma subito dopo, grazie a Dio e al suo Trisunto, la Verità mi si chiariva: eccoli, i segni inequivocabili del vilipendio televisivo ai danni dei nostri probi governanti: quando, per esempio, quel fomentatore di odio anti-destrorso di Vespa ha chiamato al telefono la maestra della ministra Gelmini: che l'ha lodata sì, ma per pochi secondi, e senza il doveroso corredo sonoro degli elogi della sua bidella, degli encomi del suo docente di ginnastica e dell'apologia del suo supplente di chimica. O quando quello stesso infido conduttore ha affidato la bacchetta al ministro Brunetta che, dall'alto della sua autorità, illustrava ai teleutenti la crisi economica Usa: di sicuro gli avrà malevolmente consegnato una bacchetta pesante, pesantissima, così da fiaccarne la lucidità mentale e da favorirne un'antiestetica sudorazione. Perché non gli ha fornito una bella lavagna multimediale, come quella promessa da Capo e Gelmini alle diroccate scuole d'Italia? Gli agguati via etere subìti nei talkshow dai nostri eroi azzurri sono indiscutibili. Fanno bene a disertarli. Meglio, d'ora in poi, solo monologhi di Silvio a reti unificate: la scrivania (magari elettronica) gliela procuri Vespa.
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