Il devoto manipolato è lì, sul palco, accanto al Premier, alla sua assemblea (sua, formalmente, del devoto; sua, sostanzialmente, del Premier). Ogni volta varia look e qualifica (leader di Federalberghi, di Confartigianato, di Unionbaristi), ma costante è la sua essenza spirituale: egli è devoto. Devoto al Premier: lo denuncia il suo sguardo per tre quarti adorante. Ed è manipolato, in senso fisico (giacché Lui lo tasta, lo palpeggia, lì, davanti a tutti) e mentale, come attesta il restante quarto di espressione: egli non afferra ciò che Lui sta blaterando, l'assurdità delle solite accuse ai giudici, la gravità dell'ennesimo attacco alla Costituzione. Ma converte l'ottusità dello sguardo in adesione: lo fa per convenienza e ignoranza. Perché è, appunto, un devoto manipolato. Che è lì, sul palco, spaventosamente somigliante alla maggioranza degli italiani a casa.
Guardare per credere l'Unità 14/06/10 Tutti i diritti riservati |