CHIARI DI LUNEDI'

 

 

 

QUANDO SI APRE IL DIBATTITO

 

 

 SU CHI HA VINTO IL MANCATO DIBATTITO

 

 

di Enzo Costa

 

 

 

Però qualcuno, non solo nel blog del non-Leader, convinto che il non-Leader ne sia uscito bene, c’è. Più di qualcuno, ancorché in minoranza. Ho letto, in non so più quale pagina Facebook di non so più quale amico, un classico “Renzi non doveva concedere quella visibilità a Grillo con la diretta streaming” di stampo centrosinistrorso, poi ritrovato su giornali progressisti. Ho visto su siti non (ufficialmente) schierati dibattiti e sondaggi su chi avesse vinto il web-duello. Segni, tutti questi, tutti quanti, quelli pentastellati doc, quelli iper-autocritici di sinistra, quelli super partes o quasi, che per parecchi italiani è concepibile la seguente opzione: partecipare ad un incontro-confronto politico e impedire sistematicamente all’interlocutore di parlare. E badate bene: non farlo come bieco espediente tattico non dichiarato, alla Gasparri, per innervosire l’avversario facendogli perdere il filo del discorso e sabotandone le argomentazioni scomode. No: farlo espressamente, come deliberata intenzione di non riconoscimento dell’altrui diritto di parola. Come fiera dimostrazione pratica della propria superiorità morale, della propria purezza. Ecco: c’è chi pensa, e non solo fra gli irriducibili del MoVimento, che si possa fare. Che così facendo se ne esca vincenti. O almeno non necessariamente sconfitti: difatti si apre il dibattito, si vara il sondaggio. Con, deduco, (retro)pensieri conseguenti del tipo: se Grillo avesse zittito totalmente Renzi, imbavagliandolo, allora avrebbe trionfato. Oppure: avrebbe dovuto emettere un rumore di fondo costante, un suono monovocalico, “uuuuuuu!”, tappandosi platealmente le orecchie, così da esplicitare meglio la non-ascoltabilità del Nemico. Quest’ultima è solo una battuta. Almeno spero.

  l'Unità 24/02/14

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