Con l’arrivo del digitale terrestre si sono manifestati alcuni esemplari umani molto interessanti. Io ne ho isolati ed esaminati cinque. Eccoli qui di seguito. Il consulente globale – È l’amico che sa tutto sul digitale terrestre, e purtroppo lo vuole spiegare a te: in questi giorni, se lo incontri, non hai scampo: anche se gli dici “Visto che brutta fine, Gheddafi?”, oppure “Certo che il freddo ora si fa sentire!” o anche “Ho avuto una colica renale terrificante!”, lui replicherà: “Sta arrivando il digitale terrestre!” e, quel che è peggio, si lancerà immediatamente in una prolusione sterminata su pregi e difetti del decoder, vizi e virtù dell’analogico, vantaggi e svantaggi dello switch-off, qualità e limiti del parch-on, delizie ed amarezze dello sdong-out, meriti e demeriti del tirx-down. Le ultime tre paroline se le è inventate lui, giacché il consulente globale (stra)parla a prescindere dalla sua competenza in materia, che non dico sia pari alla tua: è inferiore. Di solito, infatti, fa il fioraio. È lo stesso individuo che, fino ad un paio di settimane fa, se ti incontrava ti faceva una testa così su rating, bund, default, steller, woops e cheestick (almeno tre termini inesistenti, per contratto, li spara sempre). L’esperto televisivo – Due cose lo distinguono dal consulente globale: il fatto che è un vero esperto patentato, e il fatto che invece che per la strada lo incontri alla tv. È lì che, via via disseminato per tiggì, comunicati di servizio e prologhi del meteo, ti spiega come fare col digitale. Ed è lì che ti chiedi come mai non abbiano chiamato, al posto suo, il tuo amico consulente globale, che ne sapeva di più e magari costava anche meno. Unico vantaggio: a switch-off ultimato, non lo vedi più. Però, molto probabilmente, non vedi più nemmeno la tv. Il black and white bloc – È quel signore gentile ed educato ma talmente esasperato dall’attesa acritica e messianica per il Sistema Televisivo del Multidigitale, che progetta di staccarsi a sorpresa dalla fila di acquirenti di decoder in cui si trova da oltre cinque ore, per lanciare un estintore contro l’incolpevole commessa. Poi, per fortuna, recede dall’insano proposito. Ma quando finalmente tocca a lui, compra un Phonola analogico in bianco e nero che era nel negozio a mo’ di arredamento vintage. Il nonno multimediale – È l’unico che sa davvero tutto del digitale. Avendo scaricato dal web un programma pirata visto su YouTube che ha poi installato su un decoder di terza generazione da lui acquistato su e-bay, esibisce la calma olimpica di chi è certo che non solo riuscirà a vedere il digitale terrestre, ma lo vedrà in 3D. E senza condividerlo con i nipoti, che si accontenteranno della radio a galena. L’ansioso apocalittico-luddista – Refrattario com’è a qualsivoglia novità nel campo della tecnologia, vive l’arrivo del digitale terrestre come una Sciagura Epocale da cui lui, se non l’umanità intera, non si riprenderà più. Non badando al fatto che avesse pensato le stesse cose per l’arrivo della banda larga, di Internet, del pc, della tv a colori, del mangiadischi e via via risalendo la corrente dei ritrovati tecnologici della seconda metà del 20º secolo. Maschera malamente i suoi malumori catastrofisti firmando articoli pseudospiritosi dedicati a cinque tipi umani alle prese con il digitale terrestre. ENZO COSTA (vignette di Aglaja) da VIVERE GENOVA 25/10/11
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