LE SCOSSE DI DRAQUILA

 

 

 di Enzo Costa

 

 

 

Le sequenze più efficaci, del bellissimo e dolorosissimo Draquila di Sabina Guzzanti, sono quelle sull'incantamento delle persone per Silvio. Non solo di chi è facilmente manipolabile per debolezza culturale, psicologica o anagrafica. E neppure soltanto di quanti, in condizioni di disagio, sviluppano un naturale sentimento di riconoscenza per chi li ha "soccorsi", riconoscenza tanto più acritica quanto più profonde sono le difficoltà patite. Accanto a queste fisiologiche manifestazioni di dipendenza e condizionamento, se ne scorgono altre, più impressionanti perché più consapevoli: penso a quella signora dai modi sorvegliati che esprime la sua istintiva ripulsa per la parola "container". Parola che evoca in lei una soluzione abitativa infelice, all'insegna della scomodità da sopportare per tempi biblici: un sinonimo di "baracca". Quando Sabina - dopo averci mostrato come esistano (ad esempio in Olanda) alloggi-container confortevoli e ben più economici delle "case" megagalattiche consegnate dal Premier - spiega a quella signora che la realtà è un'altra, formulandole l'ipotesi che la sua avversione automatica al termine "container" derivi dall'accezione negativa con cui in quei giorni lo adopera sistematicamente la televisione (in mano al Premier), lei, in un soprassalto del suo assopito senso critico, ammette che potrebbe essere così. Ma lo dice con l'amarezza di chi, subito dopo, cercherà di rimuovere quel cattivo pensiero rivelatorio. Penso anche a quel mite esponente del Pd, che racconta la propria lacerazione: nell'osservare le soluzioni scelte da governo e Protezione Civile, aveva colto da subito errori e forzature. Ma evidenziarli con la dovuta enfasi lo avrebbe consegnato al ruolo di sabotatore, agevolmente confezionabile quando si dispone di un potentissimo Sistema Catodico. Lui era lì, sul posto, ma - alla faccia del radicamento sul territorio - sopra di lui e di tutti c'era la "realtà" della Tivù. Mi sbaglierò, ma mi è parso che in quel dialogo, denso di rassegnazione, anche una come Sabina, durissima con l'evanescenza dell'opposizione (emblematica la visita alla tenda sempre vuota del Pd), vacillasse, come se fosse scossa da un pensiero, che per lei ipotizzo solo ma che in me esiste realmente: di fronte ad un simile, gigantesco Apparato di Produzione di Senso e Consenso, anche l'opposizione più presente ed intransigente non può che soccombere. Draquila è anche questo: una drammatica confessione di impotenza davanti allo Strapotere politico-mediatico. 

 
Sabina Guzzanti parla di Draquila (intervista di Chiara Ugolini)

L'Unità 26/05/10

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INDICE:

 

  

437) Le scosse di Draquila NEW

 

436) Tutto un Grecia Grecia NEW

 

435) Per i capelli NEW

 

434) Carboni al vento

 

433) Se telefonando

 

432) Second life

 

431) La coazione a ripetere

dell'ex ministro Scajola

 

430) Sentimental

 

429) Rogito ergo sum

 

428) Nucleare, Putin e Berlusconi

 

427) Pensieri Fini

 

426) Sani veleni

 

425) Il ricostituito

 

424) Reo confesso

 

 423) Nessun pudore

 

 422) Federalismo "morale"

 

421) Qualcuno gliela spieghi

 

420) Il gassificatore, l'assessore e gli opposti       estremismi

 

419) Ed ecco a voi il consenso disinformato

 

418) Io spotossico

 

417) Il balsamo dei civili

 

416) Speranza accesa

 

415) Il certificatore finale

 

414) Il voto è decreto

 

413) Consigli non richiesti a Burlando

 

412) Sparla con loro

 

411) Pensiero Minzognero

 

410) Azzurra varietà

 

409) Sane rinunce

 

408) Non la si sfanga

 

407) Bruno l'inquisitore e Michele l'intenditore

 

406) La classe non è acqua

 

405) Il Festival e gli Aristoncratici di sinistra

 

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