CHIARI DI LUNEDI'

 

 

UNA CAMPAGNA ELETTORALE

 

 

GIOCATA FINO AL FONDO DEL FONDO

 

 

  di Enzo Costa

 

 

 

In fondo, Papi ha amoreggiato con la D’Urso, flirtato con Belpietro, tubato con Del Debbio, litigato con Giletti, ammiccato da Vespa, gigioneggiato con Santoro e Travaglio, duettato con Platinette, redarguito la Gruber, balbettato da Floris, avvertito il Festival di Sanremo, sproloquiato dalla Annunziata, bacchettato la Maggioni, e si è spalmato su tv e radio nazionali e condominiali, ma non ha fatto il tronista dalla De Filippi, la voce grossa a I migliori anni e la lapdance a Telecupole. In fondo, ha spedito una lettera sull’Imu che sembrava dell’Agenzia delle Entrate, ma ha lasciato le impronte digitali. In fondo, Tremonti è tornato a secernere frasette biliose, ma spesso non in fascia protetta. In fondo, Maroni ha ripetuto quella del 75% delle tasse trattenuto in Lombardia, ma il 75% delle volte ci siamo trattenuti dal dirgli quello che pensavamo di lui, così almeno noi abbiamo salvato la decenza. In fondo, Monti ha usato i nipotini in uno spot e adottato un cagnolino dalla Bignardi, ma ha risparmiato i figlioletti dei vicini e i micetti della Venier. In fondo, Oscar Giannino non è andato allo Zecchino d’oro, ma Cristina D’Avena non si è candidata. In fondo, Grillo ha scodinzolato a Casa Pound, affermato che il fascismo è un problema che non gli compete, dato le coordinate per bombardare la Camera, minacciato di abolire i sindacati, attaccato i giudici e insultato tutti, ma a Milano è stato omaggiato da un Premio Nobel per la Letteratura. In fondo, in questo bailamme, Ingroia se l’è presa col centrosinistra, ma poi forse torna in Guatemala. In fondo, in questo bailamme, il centrosinistra è stato oscurato in Italia, ma in Guatemala, forse, meno. In fondo, malgrado tutto, con questa campagna elettorale non si è toccato il fondo. Aspettiamo la prossima.

  l'Unità 25/02/13

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