CHIARI DI LUNEDI'

 

 

POST ELEZIONI: DEL SENNO DI POI

 

 

SON PIENE LE FOSSE (MEDIATICHE)

 

 

  di Enzo Costa

 

 

 

Eppure lunedì scorso, dalle 15 alle 16, abbiamo pensato che il centrosinistra avesse vinto. Lo abbiamo pensato, si sa, causa primi instant poll. E lo abbiamo pensato, questo non si è detto, non solo noi “centrosinistri” faziosi, ma quasi tutti (salvo i grillini, o almeno i più “letterali” fra loro, che traducevano il “tutti a casa!” nella certezza del 100% dei voti). Lo abbiamo pensato quasi tutti, noi italiani, a partire dagli ospiti delle tv. Fate mente locale: lunedì scorso, dalle 15 alle 16, in ogni talkshow, al di là delle rituali formule di cautela, avete sentito un conduttore, un analista, un berlusconide (su Raitre, Quagliariello), un cameraman esclamare: “Ma va’! Figuriamoci se Bersani, che ha sbagliato la campagna elettorale, vince Camera e Senato senza nemmeno il bisogno di Monti”? Io non l’ho sentito: non avranno funzionato i microfoni. Non sono qui a dire le solite ovvietà sui flop dei sondaggisti. Ma a notare come del senno di poi sian piene le fosse mediatiche dei leoni sbrananti il Pd, inadatto a vincere. Nella mia faziosità, due lunedì fa, col “dissenno” di prima, avevo firmato un pezzo allarmato che esortava il centrosinistra a essere più incalzante in campagna elettorale. Ora però, per esempio, vedo a Ballarò l’autorevole direttore Calabresi imputare a Bersani una campagna fiacca, fra Silvio che restituiva l’Imu e Grillo che aizzava le folle. Penso che possa aver ragione (ma era così semplice, per la serietà, svettare fra gli opposti illusionismi?). Ma penso pure che La Stampa e altri sobri fogli terzisti, dopo un appoggio indefesso al governo Monti, abbiano alzato il sopracciglio ogni volta che Bersani diceva qualcosa di sinistra con Vendola. Ecco: quel “l’avevo detto!” di oggi viene - anche - da chi gli chiedeva di dire qualcosa di tecnico.

  l'Unità 04/03/13

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