CHIARI DI LUNEDI'
FRONDA SU FRONDA: MA COME
DISSENTONO MINZOLINI E BRUNETTA?
di Enzo Costa
Scritto fuor di satira, in un partito ad personam il dissenso interno è qualcosa di difficile ma apprezzabile. Scritto con l’acido satirico, in un partito ad berluscam (variante estrema e fardata di quello ad personam), è qualcosa di quasi inimmaginabile: mi è difficilissimo immaginare come i temerari Minzolini e Brunetta stiano manifestando in faccia al fu Cavaliere la loro avversione alle riforme come previste dal cosiddetto patto del Nazareno. Proprio loro, storicamente più papisti di Papi, usi ad obbedir perinde ac Minzolini et Brunetta, capi della dissidenza intestina? E con quali modalità espressive? Difettando in creatività fantascientifica, parto banalmente dalle loro configurazioni standard: subito penso che Minzolini espliciti il suo “no” a Silvio brandendo un suo classico ordigno oratorio: l’editoriale da Tg1. Ma poi rammento che i suoi editoriali da Tg1 erano malcelate o spudorate dichiarazioni d’amore a Silvio, e – in quanto tali – inservibili, oggi, come armi da fronda. Più probabile che cerchi di prendere Berlusconi per sfinimento, sottoponendolo alla visione forzata dei mitici servizi frou frou delle news da lui dirette: anche un eterno farfallone come Silvio, all’ennesima “inchiesta” sui gusti di gelato preferiti dagli italiani, potrebbe arrendersi e cestinare il Senato non elettivo. E Brunetta? Me lo vedo in una versione modificata del suo format da talkshow in cui, come sapete, è solito dare sulla voce all’avversario ringhiando a tormentone frasette del tipo “Non è affatto così! Non è affatto così! Non è affatto così!”. Con Silvio, magari, sarà un po’ più educato: “Non sono d’accordo (senza per questo volerLa contraddire)! Non sono d’accordo (senza per questo volerLa contraddire)! Non sono d’accordo (senza per questo volerLa contraddire)!”. l'Unità 14/07/14 Tutti i diritti riservati |