CHIARI DI LUNEDI'

 

 

 

QUEL FASCINO SOTTILE DEL FORMAT

 

 

 CHIAMATO GIULIANO FERRARA

 

 

di Enzo Costa

 

 

 

La mia vecchia passione per il Giuliano Ferrara in formato video non mi abbandona. Certo, ora che lei, la mia passione agée, deve fare a meno dell’appuntamento serale post-Tg1, si acconcia ad appostamenti sfibranti, aggrappati al pensiero desiderante e non più alla certezza del palinsesto: magari lui farà un’ospitata rilassata a Porta a Porta, o un intervento lampo al Tg3, o uno sbraita-e-fuggi a TV Talk! Sono ansie e attese che logorano chi le vive, ma che lei (intendo sempre la mia passione stagionata) non può non vivere, trovando l’oggetto del suo desiderio più fascinoso nel format visuale, intriso di autenticità umana, che in quello scritto, bardato di orpelli culturali. Inevitabili, perciò, giornate desolate appese ai talkshow, e affannate smanettate alla ricerca di un filmato perduto: prima o poi il sacrificio conduce a una sortita del beneamato, di stampo politico o surreale. Del primo tipo, la sua web-performance con parruccona rossa, in una versione “Platinette barbuta” di Ilda Boccassini (tra)sudante pensamenti lirici sul tormentato rapporto politica-giustizia. Del secondo, sparse per speciali elettorali e telegiornali, le sue sfuriate contro Grillo e 5 Stelle: ne addita con scherno e disgusto l‘alterità da istituzioni, partiti, regole, vincoli, usanze, buone creanze della politica: figuriamoci, è un’alterità che disturba anche me. Ma lo spettacolo di Ferrara, già incantato cantore del Cav come Uomo (della Provvidenza) Salvifico in quanto antropologicamente alieno alla politica e ai suoi polverosi rituali, dicevo, uno come Ferrara schifato dall’estraneità alla “vecchia” democrazia repubblicana da parte di Grillo - sorta di prosecuzione di Silvio con altri mezzi (telematici) – è, per me, uno spettacolo che rifulge di irresistibile nonsense. Per voi no?

  l'Unità 27/05/13

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716) Quel fascino sottile del format chiamato Giuliano Ferrara NEW

715) Signori, non resta che prenderne atto: si vede che è normale

714) (Cir)convenzione di media incapaci: Papi era su Scherzi a Parte

713) Quella scala che si arrampica su un vuoto ha aperto il cuore di una città

712) Quella moda di saltar giu' dal carro dello sconfitto

711) Sconsoliamoci: obiettivamente ci poteva andare peggio

710) Tutto vero (o quasi): le nuove correnti del Pd

709) 25 Aprile, i qualunquisti e il partigiano Chiesa

708) Quel pasticciaccio brutto su Marini vent'anni dopo

707) Un sintetico compendio di quanto doveva fare Bersani

706) Di questo triste (s)passo: cos'altro ancora può succedere?

705) Dal pentagramma al pentastellato e (avvilito) ritorno

704) Rinnovamento: non state a guardare il capello, ma la barba (di Grillo)

703) Del concetto giuridico-politico-filosofico di giustizia ad orologeria

702) Scusate, ma I have a dream: tutto il potere a Grillo

701) L'Italia stregata da un nuovo mito: il semplificatore integrale

700) Post elezioni: del senno di poi son piene le fosse (mediatiche)

699) Una campagna elettorale giocata fino al fondo del fondo

698) Lettera aperta a Dario Fo su Beppe Grillo e il partigiano Chiesa

697) Ai troppi italiani smemorati qualcuno dica ciò che ha fatto davvero Silvio

696) Se Cassano scende in campo e fa bella politica

695) Le facce giuste degli economisti e la faccia tosta e mesta di Papi

694) Un La Russa all'ennesima tracotanza: c'è da preoccuparsi?

693) Eppure si ricandidano a governare: le bufale dei berlusconidi

692) Un tipo emergente: l'indefesso celebrante il Papi debordante

691) La "nuova" alleanza con Silvio: ma per fortuna che c'è Roberto

690) Sintetica fenomenologia del candidato sghignazzante a 5 Stelle

689) Breve esegesi inconcludente di Mario Monti mutante

 

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