CHIARI DI LUNEDI'

 

 

 

L'INARRIVABILE GRILLO, BUFFO MAESTRO

 

 

 DEL "CONTRORDINE, CTTADINI!"

 

 

di Enzo Costa

 

 

 

Non ci sono più i “contrordine, compagni!” di una volta. Oggi ci sono i “contrordine, cittadini!”. Intendiamoci: tutti quanti, chi più chi meno, in questa politica post-ideologica, liquida, al limite dell’aeriforme, praticano l’arte della retromarcia, la disciplina del voltafaccia, la specialità dell’incoerenza multipla. Esercizi che, proprio per via della postmoderna fluidità di programmi, partiti, uomini, ora si compiono in scioltezza, senza più l’eco stentorea di quell’antico controdiktat allo storico popolo rosso (o peste, che maledir si voglia). Dal già mitico “Enrico stai sereno” di renziana successiva smentita fattuale, ai periodici patti epocali sulle riforme periodicamente stracciati dal fu Cavaliere, passando per le scilipotaggini assortite, è tutto un allegro rimangiarsi propositi inderogabili e posizioni irrinunciabili. E però è il non-Leader dei 5 Stelle, col suo mouse fulmineo e il suo mimetismo geografico, il maestro del “come non detto”: eccolo dirsi erede di Pertini in terra ligure e secessionista veneto in quel di Padova; eccolo filo-tedesco in un’intervista a Bild e anti-tedesco in giro per l’Italia; eccolo additare Genny ‘a Carogna sul blog e vezzeggiare lui e i fischiatori dell’Inno italiano su un palco napoletano. Un talento inarrivabile del contrordine. A dir poco buffo se, come nel caso Porta a Porta, si ripensa alla perentorietà virulenta dell’ordine poi cestinato: le sentenze senza appello sulla non frequentabilità della tv, di Vespa (peraltro frequentato dal Nostro nella sua vita precedente), dei talkshow tutti, “punti G” proibiti a pentastellati di ambo i sessi, ci dicono una verità: la Verità di Grillo è, insieme, assoluta e provvisoria. Magari fra una quindicina d’anni, all’ombra del Vesuvio, si proclamerà unico erede di Napolitano.

  l'Unità 19/05/14

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