CHIARI DI LUNEDI'
TU CHIAMALE, SE VUOI, EMOZIONI:
IL BRIVIDO DELL'INNO "DELLA" GIOIA
di Enzo Costa
E dopo l’Italia, l’Europa. Ero abituato a provare certe sensazioni, certi brividi, solo in una dimensione locale, domestica: l’impressione intensa, vivida, di approdare alla Verità mediante la somatizzazione di questa altrimenti detta “Beppe Grillo”, era, per l‘appunto, un fenomeno (extra)sensoriale che mi veniva offerto dall’interno dei confini italici. Elemento che, per me, rendeva più gestibile l’impatto emotivo: d’accordo, Grillo, come un medium 2.0 in trance, mi stava spalancando le porte alla Sostanza Digitale della Politica, mi stava svelando quanto occultato dalla Casta, dalla Stampa, dai Poteri Forti, dalla Lobby Maligna dei Cadaveri Putrefatti (entità alle quali, peraltro, appartenevo e appartengo), e lo faceva con la voce ammonente e sofferente, accorata ed estenuata, di chi, come un Rasputin rubato al cabaret, è posseduto dal Vero che gli tocca rivelarmi. Ma, perlomeno, la vicinanza geografica attenuava la potenza iconica della scena: stava sì illuminandomi, con sguardo e toni congestionati, su come stanno davvero le cose in fatto di energia e rifiuti, ma lo faceva dall’ingresso del teatro Ariston di Sanremo, e per di più duettando con Giletti; stava sì mostrandomi il Futuro costruito dalle stampanti 3D, ma dal nostranissimo salotto di Vespa. La sconvolgente Verità, però al profumo familiare di Italietta. Ora, invece, eccolo annunciarmi ciò che è evidentemente Buono, Giusto e Sacrosanto, invasato e affaticato come sempre, ma dalla lontana Strasburgo: i finanziamenti europei per l’Italia sono destinati tutti a mafia, camorra e ‘ndrangheta; l’Inno “della” Gioia di Beethoven (e sottolineo “della”) è stato usato dai più grandi killer della Storia. Il Grillo d’esportazione mi ha scosso di più. Un po’ come quando vidi il fu Cavaliere dare del kapò a Schulz. l'Unità 07/07/14 Tutti i diritti riservati |