Ma lo vedete che, come dicono da vent’anni gli editorialisti terzisti, la sinistra non è all’altezza? Nel pieno di una drammatica crisi epocale, le manca uno sguardo lungo, uno slancio, un colpo d’ala. In altre parole: le manca un nuovo inno. Che invece la destra non si è fatta mancare. Un esempio canoro (lo diranno i suddetti editorialisti) da seguire firmando un testo-verità, in autocoscienza. Se la destra si è descritta in sincerità con i versi ispirati di Papi, la sinistra si dipinga per antitesi da essi: “Gente invidiosa, pronta alla resa, che mollerà / Gente che ama le tenebre, che ha allergia al successo altrui, che sempre odierà / Gente rancorosa a livelli così record da fregarsene della metrica, che ha come valore lo schiavismo e porta una bandiera bucata, che dispera per DNA, che lotta per la falsità, e questo è il popolo della cattivitààà!”. Sarebbe un inno intenso e credibile quasi quanto quello della destra. Da far invidia a quel comunista di J-Ax.
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