LEMMI LEMMI
(Dizionario semiserio)
ONORABILITA'
di Enzo Costa
A onor del vero, la parola onorabilità risuonava e risuona molto poco, in questi tempi non troppo rispettosi e non troppo rispettabili. E però, un paio di settimane fa, è improvvisamente - se pur fugacemente - tornata agli onori della cronaca, per via di un provvedimento di Bankitalia che ha imposto a Fininvest la cessione del 20% del capitale di Mediolanum. Sanzione inflitta, appunto, a seguito della perdita dei requisiti di onorabilità da parte di Silvio Berlusconi. L‘imprevedibile riaffacciarsi di quel vocabolo demodé istigava molti a un umorismo prevedibilissimo, a base di un fu Cavaliere non solo non più onorevole (sarebbe senatore, ma la forzatura valeva bene l’annesso calembour), ma pure non più onorabile. Umorismo che qui si finge di deplorare al solo scopo di riuscire a riproporlo con una patina di rispettabilità. Ora, si potrebbe ragionare sulla caducità della gloria degli uomini in genere, e di un uomo fardato in particolare, passato nel giro di un Ventennio dagli altari politico-mediatici alla polvere della disonorabilità pubblica ed economica. Ma forse è più opportuno soffermarsi con debito stupore sul contesto evocato dal secondo dei due succitati aggettivi: ma chi l’avrebbe detto che nel vorace e feroce mondo degli affari italico vigesse il principio di “onorabilità”? L’ha detto Bankitalia, e a noi, come al povero Silvio, non resta che prenderne atto. Le finanze nostrane richiedono uomini degni d’onore. Ovviamente senza alcun riferimento a Dell’Utri. Left 25/10/14 Tutti i diritti riservati |