ADDETTO AI LIVORI
Davanti al disagio
io sono a mio agio
di più: mi sollazzo
ci godo, ci sguazzo.
Le rabbie fomento
le ire rimpinguo
con raro talento
giacché non distinguo:
io do risonanza
a ogni lagnanza:
sociali dolori
razzisti deliri
di vittime pianti
di furbi lamenti
di poveri stenti
di lobby scontenti.
Chiunque incoraggio,
con grida e dileggio,
al pensare, facile,
che c’è un sol Colpevole:
che è Loro, la Casta
le Tasse, la Norma
(è uno, ma ha vasta
poliedrica forma)
è l’Euro, l’Europa
Chi è Zombie e non crepa
la Merkel, Equitalia
la Cina, l’Italia!
Li insulto di brutto
in quanto megafono
del popolo tutto
oppresso e anche afono.
Da buon mi dipingo:
“La ggente trattengo!
da argine fungo!
rivolte io spengo!”
e intanto ogni miccia
io accendo indefesso
l’incendio è via spiccia
per il mio successo:
innesco rancori
(s)fascismi, furori
e istinti peggiori
da Addetto ai Livori.
Enzo Costa