Certo, Brunetta che ringhia l’Inno di Mameli alla Camera per festeggiare con i secessionisti padani la sconfitta dell’invasore rosso-futurista-udiccino; Bondi che a Ballarò schizza mielosa ferocia su Bocchino. Ma l’emblema del post-vittoria di Pirro della destra è la performance di Bonaiuti a Otto e mezzo. Un ritorno all’ordine (nel senso di pulizie domestiche): passata la buriana finiana, il Capo lo inviava a rassettare la propaganda di casa. Missione che lui assolveva con aria da maggiordomo-crooner, da Jeeves meno arguto ma più confidenziale: testa ciondolante, dava rispolveratine a quella del governo che ha salvato i conti, a quella della sinistra che non ha risolto il conflitto di interessi, a quella di Napoli ripulita in due giorni. Invece quella dei giovani consorziati dal governo per liberarli dalla disoccupazione era nuova: la posava davanti alla telecamera, con cura. L'Unità 20/12/10 Tutti i diritti riservati
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