LA LUCE DI NATALE

 

 

 di Enzo Costa

 

 

 

In occasione delle feste natalizie, Enzo Costa regala a Vivere Genova le sue parole. Un momento di riflessione che può aiutare a fare luce su quelle che potrebbero essere le prospettive culturali del nostro paese

La Luce di Natale - foto di Elisabetta Goggi

Un classico natalizio dell’era geologica che va dalla mia infanzia a tre anni fa, erano le festose luminarie che (dis)arredavano vie ed insegne cittadine. Bagliori più o meno intermittenti, così come le annesse riserve pauperistiche (“che spreco!”, “spendessero meglio i soldi!”, “il vero Natale è un’altra cosa!”) che si accendevano un Natale sì e sette-otto no, rifulgendo particolarmente a seguito di un’improvvisa crisi petrolifera o a corredo di una sofferta austerity berlingueriana.

Un classico natalizio 2008-2009-2010 era ed è la graduale diminuzione di luminarie sparpagliate per vie ed insegne cittadine, causata dal profilarsi, dal deflagrare e dall’incanaglirsi di una spaventosa crisi economica. Semi-blackout costellato da annesse riserve consumistiche (“che tristezza!”, “non potevano spendere qualcosina in più?” “il vero Natale è un’altra cosa!”). Ma nella Festività di quest’anno, accanto alla per me sopportabilissima tendenza alla penuria di luminescenza artificiale, brilla (si fa per dire) una sorta di compulsione molesta per il buio culturale: come e più delle luci, si spegne la cultura, si smorzano gli spettacoli, si oscura la conoscenza. Debitamente spacciati per gadget voluttuari, ammennicoli superflui, sfizi rinunciabili quanto superneon e mega-addobbi natalizi. “La cultura non si mangia!” ha proclamato il ministro recordman in debito pubblico del governo del Capo della tv che ci rimpinza di schifezze svuotandoci l’anima, mentre pianificava contabilmente tagli selvaggi al Sapere ed all’Arte (“tagliare la cultura”, lo ha detto Benigni, è espressione che contiene in sé il senso lugubre e sinistro di uno sfregio teppistico). E invece lo spirito ha fame: fame di intelligenza, di emozioni, di consapevolezza, di bellezza.

Spegnere la cultura vuol dire spegnere le menti delle persone, cosa conveniente per chi sgoverna. Ecco: quanti, con coraggio ed ostinazione, si battono per impedirlo, sono forse la luce più intensa di questo Natale.

Genova, 25 dicembre 2010

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INDICE:

 

499) La luce di Natale NEW

498) Dare la livrea NEW

497) Nuntio vobis Claudium Magnum

496) Doppio dei popoli

495) Discente discinta cercasi

494) Sbraitare aiuta

493) La tv e l'invasione dei replicanti

492) Di Mara in Mara

491) E' sempre domenica

490) Vieni via da lui

489) Sogno o sondaggi?

488) Caduta rughe

487) Toccare il Bondi

486) Fare la corte

 

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