CHIARI DI LUNEDI'

 

 

 

QUEL PASTICCIACCIO BRUTTO

 

 

 SU MARINI, VENT'ANNI DOPO

 

 

di Enzo Costa

 

 

 

Lo schianto del Pd, consumatosi con le vergognose faide interne su Prodi, è partito dal pasticciaccio brutto su Marini, da una spaventosa sconnessione sentimentale fra eletti ed elettori: nulla sarebbe successo, senza quella gravissima lacerazione. (Però, chissà, magari fra vent’anni, a freddo, getteremo uno sguardo all’indietro su un paese che nel 2013 vedeva reazioni furibonde del popolo - della rete e non - di sinistra, per la candidatura al Quirinale di Franco Marini, già sindacalista e fondatore del Pd, indignazioni collettive a base di grida all’inciucio con Berlusconi, malgrado il reiterato no di Bersani al governissimo, grida all’inciucio lanciate dal popolo - della rete e non - all’unisono con editorialisti, intellettuali e Ficarra e Picone, due bravi comici di Striscialanotizia, trasmissione delle tv di Berlusconi, pronto a votare Marini così come, nel 2008, ne aveva prontamente bocciato il tentativo di formare un governo. Vedremo l’inaudita potenza del web, le sue formidabili suggestioni semplificatorie e dietrologiche, il suo condurre, tramite le quirinarie di Grillo e gli appelli di sinistra per Rodotà, ad una sorta di elezione diretta del Capo dello Stato, opzione da sempre caldeggiata da Berlusconi, e ci chiederemo cosa sarebbe successo, se la rete fosse stata così forte, nel 2006, con la candidatura di Napolitano – titolo per un appello su Fb: “No a un ex migliorista del Pci, amico di Craxi!” – o nel 1999, con la candidatura “inciucista” di Ciampi – titolo per un appello su Fb: “No a un uomo delle Banche!” – o nel 1992, con la candidatura di Scalfaro – titolo per un appello su Fb: “No a un democristiano bigotto!” -. Ma forse nel 2033 non ci interrogheremo con dubbi e pensieri articolati: staremo firmando altri web-appelli, accorati e indignati). 

  l'Unità 15/04/13

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708) Quel pasticciaccio brutto su Marini vent'anni dopo NEW

707) Un sintetico compendio di quanto doveva fare Bersani

706) Di questo triste (s)passo: cos'altro ancora può succedere?

705) Dal pentagramma al pentastellato e (avvilito) ritorno

704) Rinnovamento: non state a guardare il capello, ma la barba (di Grillo)

703) Del concetto giuridico-politico-filosofico di giustizia ad orologeria

702) Scusate, ma I have a dream: tutto il potere a Grillo

701) L'Italia stregata da un nuovo mito: il semplificatore integrale

700) Post elezioni: del senno di poi son piene le fosse (mediatiche)

699) Una campagna elettorale giocata fino al fondo del fondo

698) Lettera aperta a Dario Fo su Beppe Grillo e il partigiano Chiesa

697) Ai troppi italiani smemorati qualcuno dica ciò che ha fatto davvero Silvio

696) Se Cassano scende in campo e fa bella politica

695) Le facce giuste degli economisti e la faccia tosta e mesta di Papi

694) Un La Russa all'ennesima tracotanza: c'è da preoccuparsi?

693) Eppure si ricandidano a governare: le bufale dei berlusconidi

692) Un tipo emergente: l'indefesso celebrante il Papi debordante

691) La "nuova" alleanza con Silvio: ma per fortuna che c'è Roberto

690) Sintetica fenomenologia del candidato sghignazzante a 5 Stelle

689) Breve esegesi inconcludente di Mario Monti mutante

 

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