La paura io alimento (mi ha portato in Parlamento) portentoso carburante, il terrore della gente: più con cura lo foraggi più tu corri nei sondaggi. Tolleranza zero? Ormai sono già a meno sei! La mia lista sempre aggiorno di chi toglierci di torno: facce islamiche barbute rom, rumeni, prostitute clandestini, squattrinati presto storpi e spettinati. Dal buonismo mi dissocio grido “Negro!” bercio “Frocio!” io sdogano l’ignoranza l’odio e la flatulenza nei talkshow bollo i salotti con popolareschi rutti come Bombolo e Monnezza ma invocando “Sicurezza!” prefiguro città linde allo scopo lancio ronde e se poi ci scappa un rogo non discrimino lo sfogo, pur di stampo incendiario, contro il capro espiatorio ai maneschi il pelo liscio di ogni erba gli offro un fascio (sostantivo non casuale per il mio slogan finale): Sicurezza! Sicurezza! Primavera di bellezza.
Roma Marona
da L'Unità, 29 giugno 2008
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