LA TV E L'INVASIONE

 

DEI REPLICANTI

 

 

 di Enzo Costa

 

 

 

Nel suo tour catodico di avvicinamento a Vieni via con me, fra una spianofortata a base di black soul (regolare, non clandestino!) a Porta a Porta e non so che sentenza finale a L’ultima parola, il sensibilissimo ministro Maroni ha fatto tappa nell’accogliente studio di Matrix, dove ha esternato - con espressione da buonuomo ferito dallo sparacalunnie Saviano - una preoccupata prefigurazione: se un esaltato, fuorviato dalle parole dell’autore di Gomorra, lo avesse identificato con la Piovra nordista, lui, il delicatissimo inquilino del Viminale, avrebbe potuto rischiare la vita.

Subito ho pensato fossimo dalle parti, frequentatissime dalla destra di sgoverno, del vittimismo feroce, che imputa preventivamente a parole non allineate conseguenze tragiche. Quel comodo ridurre a cattivo maestro chiunque non aderisca al (non) pensiero unico di Palazzo Grazioli e dintorni. Ed effettivamente da quelle parti eravamo, considerando la sostanziale verità della narrazione di Saviano sulla Mafia al nord, la forma argomentata e civile con cui era stata esposta, la sproporzione in fatto di forza e potere fra il titolare del Dicastero di Polizia ed un giovane scrittore, condannato a morte dai boss. Ma poi ho provato a pensare dell’altro: che magari certe parole, indipendentemente dalla volontà di chi le pronuncia, possono far male davvero, se non istigare gesti criminali. E ho pensato che se quelle parole di Saviano avevano sortito tale effetto sul tenero ministro, chissà allora quale sbrego nell’anima degli interessati avrà prodotto un’affermazione del tipo: «I libici hanno sparato sul peschereccio credendo ospitasse clandestini». Ecco: ogni clandestino (mi scuso per l’odiosa etichetta), davanti a quelle parole oscene, pur se proferite da un sensibilissimo ministro, si sarà sentito umiliato e offeso, dipinto violentemente come un legittimo bersaglio. E ancora: come si sarà sentito, un immigrato non in regola col permesso di soggiorno, nell’ascoltare un pur delicatissimo ministro proclamarsi “cattivissimo” nei confronti di quelli come lui? E tralascio lo stato d’animo di quanti, arrivati qui da paesi lontani, sono stati accolti da insulti e gestacci di Borghezio, Calderoli, Gentilini e sodali padani (quelli sì, come si è visto, istigatori di violenze su persone davvero indifese). Alla fine, ho pensato ancora due cose: una è che vedere un leghista tenere su tutti i canali risentite lezioni di bon ton oratorio, è l’ennesimo capitolo del grottesco italico. L’altra è che mi aspetto di vedere tutti gli immigrati liberi di replicare, in tutti i palinsesti, a tutte le pericolose offese di Maroni e soci. Quest’ultimo, in realtà, non è un pensiero: è un sogno impossibile.

L'Unità 01/12/10

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INDICE:

 

493) La tv e l'invasione dei replicanti NEW

492) Di Mara in Mara NEW

491) E' sempre domenica NEW

490) Vieni via da lui

489) Sogno o sondaggi?

488) Caduta rughe

487) Toccare il Bondi

486) Fare la corte

 

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