CHIARI DI LUNEDI'

 

 

 

DAL PENTAGRAMMA AL PENTASTELLATO

 

 

E (AVVILITO) RITORNO

 

 

  di Enzo Costa

 

 

 

Il fenomeno politico più significativo degli ultimi tempi è il disincanto dei cantanti. Una sorta di amaro, incredulo risveglio di grandi artisti della canzone, precipitati da soavi armonie politico-culturali con il non-Leader a 5 Stelle giù giù, fino a cacofonici stridori con le sue irrevocabili non-scelte. Ed eccolo, il Molleggiato già folgorato sulla via di Sant’Ilario (con annesso non-inno elettorale per il Guru epocale), inquietarsi ed avvilirsi in forma epistolare per il mancato accordarsi di Grillo con gli otto punti di Bersani. Ed eccolo, il non più assessore Battiato, un attimo prima dell’esternazione europea suicida, stupirsi - con accenti impazienti - della renitenza dei per lui meritori pentastellati all’intesa col centrosinistra. Ed eccola, la già delusa dal centrosinistra Fiorella Mannoia, riconvertire tristemente un’adesione ammirata all’avanzata rivoluzionaria del MoVimento in un’inquietudine basita per l’immobile autoreferenzialità del MoVimento medesimo. Ora, sarà che io canto malino, ma, fin dal primo “vaffare” di Beppe, avevo subodorato una certa qual allergia di non-Capo e adepti alle normali necessità di mediazioni e convergenze della politica. Ma io, da sempre fuori dall’hitparade, non faccio notizia. La fanno, invece, gli illustri cantanti disincantati, su giornali, tivvù e web. Ovvio che sia così, un po’ meno – forse – la mancata riflessione su una certa facile tendenza alle illusioni politiche da parte di artisti illustri. Non lo dico per me, ma per eventuali loro colleghi meno acclamati e meno pubblicati nelle prime pagine, nelle bacheche e nei sommari dei tiggì: magari, un paio di mesi fa, Little Tony aveva detto confidenzialmente al suo idraulico che Grillo non lo convinceva, e che in fondo Bersani non era male. Fatecelo sapere. 

  l'Unità 31/03/13

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705) Dal pentagramma al pentastellato e (avvilito) ritorno NEW

704) Rinnovamento: non state a guardare il capello, ma la barba (di Grillo)

703) Del concetto giuridico-politico-filosofico di giustizia ad orologeria

702) Scusate, ma I have a dream: tutto il potere a Grillo

701) L'Italia stregata da un nuovo mito: il semplificatore integrale

700) Post elezioni: del senno di poi son piene le fosse (mediatiche)

699) Una campagna elettorale giocata fino al fondo del fondo

698) Lettera aperta a Dario Fo su Beppe Grillo e il partigiano Chiesa

697) Ai troppi italiani smemorati qualcuno dica ciò che ha fatto davvero Silvio

696) Se Cassano scende in campo e fa bella politica

695) Le facce giuste degli economisti e la faccia tosta e mesta di Papi

694) Un La Russa all'ennesima tracotanza: c'è da preoccuparsi?

693) Eppure si ricandidano a governare: le bufale dei berlusconidi

692) Un tipo emergente: l'indefesso celebrante il Papi debordante

691) La "nuova" alleanza con Silvio: ma per fortuna che c'è Roberto

690) Sintetica fenomenologia del candidato sghignazzante a 5 Stelle

689) Breve esegesi inconcludente di Mario Monti mutante

 

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