CHIARI DI LUNEDI'
LA LIETA NOVELLA POLITICA DI BALLARO':
E' SCESO IN CAMPO PAPI PIO
di Enzo Costa
La migliore lettura politica della questione “decadenza di Berlusconi”, anzi, meglio, dell’ascesa e della decadenza di Berlusconi, ce la forniscono le seguenti parole: “Questo è Padre Pio e aiuta Berlusconi (…) lo tocchi che porta buono, e questa è una grazia che io chiedo a Padre Pio che ci aiuti a tenere Berlusconi vicino. I nostri figli hanno bisogno di Berlusconi, perché Berlusconi è una persona stupenda (voce rotta dal pianto, nda), ne han fatte tante tante cose che non dovevano fargli, tante! Padre Pio lo aiuta. Padre Pio lo aiuta, stia tranquillo, ok?”. Parole accorate risuonate martedì a “Ballarò”. Le pronunciava una signora bionda seduta nella platea del Casinò di Sanremo, teatro della kermesse azzurra “Controcorrente” organizzata dal Giornale. Parole che facevano giustizia definitiva di vent’anni di ostinate narrazioni “terziste” sulla “rivoluzione liberale” di Silvio, sul suo configurarsi come variante solo lievemente populistica del moderatismo europeo, e anche – riguardo la battaglia finale sulla legge Severino – della vulgata più o meno interessata secondo cui sarebbe una battaglia in nome del garantismo. Bufale politologiche liquidate per sempre da quell’immagine straziante: una persona adulta e vaccinata che, in un evento politico del partito per il quale vota, pratica l’ostensione di un santino del frate di Pietrelcina blaterando anacoluti mistici e invocazioni miracolistiche, in una (con)fusione totale di sacro e profano, stigmate e lifting, Padre e Papi. Del resto nel 2009, agli albori delle “cene eleganti”, in tv girava uno spot del settimanale “Di più” che annunciava: “Berlusconi da Padre Pio!”. Quando alla base del consenso c’è questo spontaneo e indotto trashsume parareligioso, stiamo a parlare di Einaudi e di Corte di Strasburgo? l'Unità 16/09/13 Tutti i diritti riservati |