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“Resta il problema della presenza sul posto di lavoro. Capisco che certe le visioni ideologiche abbiano fatto restare taluni all’epoca fordista (…) ma il lavoro, nella versione odierna, ha caratteristiche diverse. Non credo che Merlo, per scrivere, debba necessariamente trovarsi al giornale”. Brani della replica di Brunetta a Francesco Merlo che su Repubblica aveva scritto della “fantuttaggine” con cui Sfrenato sommerà l’incarico governativo a quello (eventuale) di sindaco. Una lezione sull’anacronismo di un’idea del lavoro come mansione da svolgere in un luogo ad hoc, tenuta dal teorico dei tornelli: voleva internare pure i giudici in uffici polverosi (nocivi alla produttività), ma per sé esalta la modernità del telelavoro. Del resto, è stato bamboccione ma i bamboccioni li caccerebbe da casa per legge: provocazione per poi fare il giro delle sette chiese catodiche con nuove provocazioni, tanto lavora a distanza (durante la pubblicità). Lui può. "C'è chi può e chi non può. Io può" (cit.) l'Unità 01/02/10 |