CHIARI DI LUNEDI'
SLITTAMENTI PROGRESSIVI DI DATE
E PUDORE DI PAPI E PAPISTI
Sono tempi, questi, di slittamenti. Con rinvio a data da destinarsi (la profezia dei Maya, rivelatasi una semplice profezia di Giacobbo). Oppure slittamenti riusciti, la presentazione del libro di Vespa; falliti, il Festival di Sanremo; compiuti a metà, la data delle elezioni: per Lui, tre eventi politici di pari rilevanza. Maya a parte, per gli altri slittamenti, e per tutto il resto, c’è poco da scherzare, come ci si dice a sinistra e si dice alla sinistra circa l’atteggiamento da tenere verso l’avversario fardato autoriesumato: “Guai a sottovalutarlo!”. Monito che si porta tantissimo, quasi quanto quell’altro: “Guai a sopravvalutarlo!”, nel senso di attribuirgli un peso politico che non ha più, facendosi ri-dettare l’agenda dei temi e delle proposte (leggi “bufale”) elettorali. Io, senza preoccuparmi troppo, sarei per una sorveglianza anche ironica ma vigile, che magari (e tocco ferro) porta pure bene, come quella riservata all’apocalisse “annunciata” da Voyager. Un buon modo per sorvegliare può essere sottolineare quella parola: “slittamenti”. Slittamenti di date, pretesi da Lui con varie prove di slittamenti progressivi del pudore, evidentemente contagiosi (dal ri-zompare sul carro mascherato del Fondatore del bungabunga da parte di berlusconidi prima pronti a scendere perché folgorati sulla via del popolarismo europeo, alla madre di tutte le non-interviste suggellata da quel “Poi mi domandi” teneramente recepito da Barbara D’Urso dopo la magnificata pausa pubblicitaria). Far notare con ferma levità come a Lui e sottoposti slitta il senso della vergogna, può fargli slittare un po’ di consenso da sotto i piedi. Ma lo si faccia ogni tanto, senza regalargli ogni volta la prima pagina. Al limite, si faccia slittare l’articolo che lo riguarda. l'Unità 24/12/12 Tutti i diritti riservati |