Smettetela. Smettetela di dire “politica” e “partiti” come fossero parolacce. Smettetela di non distinguere fra buona politica e cattiva politica, fra partiti decenti e partiti indecenti. Smettetela di pensare o far finta di pensare che oggi non esistano politici seri, che tutti siano sporchi, marci, corrotti. Smettetela di far passare l’idea che in questo momento storico, in questo preciso istante, non esistano politici che operano al servizio della comunità, che si impegnano al meglio, nei limiti delle terribili condizioni di crisi date, per migliorare la società. Smettetela di diseducare a non discernere, o di istigare a discernere all’ingrosso. Smettetela di concedere - al più - la semplificatoria, populistica distinzione fra politici nazionali inetti e/o corrotti e politici locali volenterosi e/o corretti. Smettetela di spargere il concetto che guidare un partito significhi necessariamente ignorare i cittadini. Smettetela di far pensare che fare politica, nel complicatissimo mondo di oggi, sarebbe semplice se solo lo si volesse. Smettetela di brandire parole rozze per plasmare pensieri rozzi. Smettetela di dire o lasciar dire che “politico di professione” è sempre un titolo di demerito. Smettetela di dire “Casta” con la stessa pigra, truffaldina genericità con cui dicevate e dite “Gente”. Smettetela di additare un’indistinta Casta politica come espediente per occultare la specifica Casta cui appartenete, sia essa quella dei demagoghi, quella dei manipolatori, o – peggio – quella degli ignoranti creatori di ignoranza. Smettetela di definire “antipolitica” la pessima oratoria politica di Grillo, servendogli un comodo assist per blaterare rozzamente che antipolitica è quella di tutti gli altri, senza distinzioni. Almeno per un giorno, se potete, smettetela. l'Unità 14/05/12 Tutti i diritti riservati |