Vi riporto qui di seguito, testualmente, una conversazione che ascolto da qualche settimana, sempre uguale, avente per oggetto la politica italiana, i suoi protagonisti passati e presenti, il loro incidere nella nostra vita quotidiana, nel nostro futuro, nella nostra percezione delle cose. È un colloquio anche acceso, ma sempre civile e soprattutto illuminante, che avviene fra me e me: come dialogo è lievemente asimmetrico, quanto a parole pronunciate, ma – al di là della differente capacità di sintesi - entrambi gli interlocutori, a mio avviso, posseggono una certa eloquenza. Dice una parte minoritaria di me: “Ma è possibile? Ma è possibile che tu ti accontenti del governo Monti anche solo da un punto di vista estetico-stilistico? Ma è possibile che tu prenda già come manna dal Cielo il fatto che adesso, dopo tanta vergogna, non ci vergogniamo più, avendo un Premier affidabile e presentabile, che parla un ottimo italiano ed un buon inglese, che essendo dotato di un raffinato senso dell’umorismo non racconta barzellette terrificanti, che non considera la politica come la prosecuzione del bunga bunga con altri mezzi e qualche vestito, che viene accolto in Europa con stima e considerazione, e non con risatine di scherno? Ma è possibile che tu trovi motivi di conforto anche soltanto dal fatto di avere ministri seri, competenti e preparati, al posto di macchiette da talk-show, esecutori di pernacchie e santanché, a prescindere da quello che questi nuovi ministri hanno fatto, stanno facendo e si accingono a fare? Ma è possibile che ti sia sufficiente la certezza di essere uscito dal tunnel dei neutrini per scorgere davanti a te una luce calda, forte e rassicurante, quando in realtà stiamo attraversando tutti quanti il buio di una crisi sempre più nera? Ma è possibile che ti basti questo per reggere provvedimenti economici pesanti, non sempre equi, che uno di sinistra come te avrebbe di sicuro voluto meno onerosi per i ceti più deboli, un po’ più duri nei confronti di quelli più agiati, e molto, molto, molto più duri verso furbi, furbetti ed evasori? Ma è possibile che tu arrivi al punto di digerire misure indigeribili, di sopportare tagli insopportabili, di accettare rinvii inaccettabili, di tollerare prudenze intollerabili, soltanto perché tutto ciò proviene da un governo finalmente composto da persone antropologicamente, prima ancora che politicamente, dignitose?”. La parte maggioritaria di me, che è più laconica, incalzata da questa travolgente filippica in forma di impietose domande, valuta con attenzione gli argomenti ascoltati, ci pensa su, ci ripensa ancora un po’, e poi, infine, risponde: “Sì, è possibile”. l'Unità 10/01/12 Tutti i diritti riservati |