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Impossibile narrare meglio di Michele Serra (nell’Amaca di giovedì) l’indotto catodico del pasticciaccio brutto di via Gradoli: uno sdoganamento del trans, spalmato sui palinsesti come un crepet qualsiasi, nello spettro di format che va dal contenitore pomeridiano di raccolta differenziata per massaie/i al talkshow di seconda serata con (ab)uso di terza Camera. Con effetto straniante e poi, rapidamente, omologante, da marziano a Roma di Flaiano. Possibile unire una chiave politica: ricordate la D’Addario da Santoro? La destra partitica e mediatica si stracciò le vesti brigando per stracciare il canone di un servizio pubblico che dava scandalo dando voce (un’unica volta!) a una escort. Ora che Vespa, come Giletti, D’Urso & C., tuba con Natalie & C., i berlusconidi tacciono o ammiccano: la vita spericolata di un Governatore rosso (dimissionario, che non candidava trans) si può serializzare in tv. Non è mica quella di un Premier azzurro in carica. La nuova star dei bambini l'Unità 30/11/09 |