I giorni trascorsi consentono di esaminare a freddo i discorsi di Bossi nella tre giorni dei popoli padani, distinguendo il colore dalla sostanza. Al netto dei passaggi folcloristici (secessione, pensioni “salvate”, contratti territoriali), l’elemento più politico, non a caso mostrato dalla più autorevole trasmissione di informazione (Blob), è stato il monito, lanciato da un severo Senatur, a non scendere le scale di casa in ciabatte, status propedeutico, per il capo della Lega, ai capitomboli domestici. La folla sotto al palco, non inquadrata, ne era sonoramente illuminata; Rosi Mauro, sopra, visibilmente: dallo sguardo trasognato pareva pensare alla fondazione della corrente “Padani con anfibi”. L’altra tesi politica espressa da Bossi, riportata da pochi giornali, è stata “nano di Venezia”: qualifica sganciata a Brunetta. L’aveva già detto, ma poi si era scusato. Ora ha ribadito il concetto. Brunetta non ha aperto bocca. Non credo per via dell’acqua alta. l'Unità 26/09/11 Tutti i diritti riservati |