SPECIALE

"FIGURIAMOCI!" la mostra di AGLAJA&ENZO

Sabato 18 gennaio 2014, ore 17, presso AUDITORIUM MUVITA SESS 165 - SpazioExpoSiparioStrappato 165 - Via Marconi 165, Arenzano (GE),

INAUGURAZIONE MOSTRA "FIGURIAMOCI" FIGURE E PAROLE SATIRICONIRICHE

le immagini di Aglaja con i testi di Enzo Costa.

Un'esposizione di illustrazioni, vignette e ritratti più o meno immaginari con cui Aglaja interpreta le parole (non solo satiriche) di Enzo Costa, più un assaggio di sue creazioni oniriche. Nel corso dell'evento saranno proiettati fantasmagorici video. All'inaugurazione saranno presenti la vignettista e l'autore.

 AGLAJA, L’INIMMAGINABILE ALLE IMMAGINI

Sono dieci anni che Aglaja è la mia socia di perfidie satiriche. Dieci anni che accosta le sue figure alle mie parole, dieci anni che immagina immagini meravigliosamente inimmaginabili per i miei scritti poco commendevoli. Lo fa, come sanno bene i suoi numerosissimi estimatori, ogni giorno sul web, ogni tanto sui libri, ogni reading sugli schermi di biblioteche, librerie, sale di festival poetici più o meno abusivamente occupate. Una costanza (sostantivo che, guarda un po’, inizia col mio cognome) che ha dell’eroico e del temerario, giacché ci vuole coraggio e incoscienza per cimentarsi per tremilaseicentocinquanta giorni consecutivi nell’esercizio senza rete della personalissima rielaborazione grafico-pittorica, in rete e fuori, di corsivi corrosivi e rime bacate, per di più firmati dal sottoscritto. Eppure Aglaja lo fa, con una naturalezza che ha dell’incredibile, ma che, al tempo stesso, ha dello spiegabile, risalendone alla semplice, unica causa: il talento.
Ebbene sì, Aglaja è dotata di un talento mostruoso (anche nel senso di meritevole di una mostra), riscontrabile, oltre che nell’assoluta originalità del tratto e del trattamento dei vari materiali iconografici su cui agisce creativamente, nella straordinaria personalità che rivela trattando la mia scrittura: il suo è tutto fuorché un lavoro di didascalie per immagini dei miei testi. Certo, parte da questi, ma se ne allontana subito, con la forza propulsiva di una fantasia esplosiva che, come dicevo, le consente tutto: dai miei brevissimi lanternini per Repubblica Genova, dalle mie più articolate scudisciate per l’Unità, dai miei versi e versacci assortiti, dai miei aforismi sui minimi sistemi, lei ricava visualmente associazioni o dissociazioni di idee, sottolineature di concetti o ribaltamenti di prospettiva, fughe in avanti o ripiegamenti, astrazioni di politici esistenti o concretizzazioni di emozioni evanescenti.
Le sue figure sono il secondo tempo delle mie parole, o anche un altro film possibile, una trama nascosta, una versione da me imprevista. Si consente libertà interpretative che mi e ci consentono voluttà visive e spirituali: è un piacere per gli occhi e per l’anima gustare cosa diventano, attraverso la sua matita digitale, le cose che scrivo.
Ovvio: ad una qualche costrizione, per forza di associazione a satireggiare, Aglaja deve sottoporsi. Provateci voi a tradurre liberamente in immagini una massima (parola enorme) come “Dio c’è, solo che è terribilmente pigro”, o un pensiero (definizione iperbolica) come “Sono un megalomane moderato: dopo di me, un acquazzone”. Anzi, non provateci proprio, perché ci ha già provato lei, ottenendone capolavori ineguagliabili di arguzia grafica. Ma lei fa questo, e di più: maneggiando genialmente i miei epitaffi in rima, per esempio, riesce nell’impresa miracolosa di abbinare a Giovanardi la prova ontologica dell’esistenza di Dio, indicandola per di più in un reggiseno rosso (per quanto…), oppure perviene al prodigio di radiografare spiritualmente Sallusti e letteralmente la Santanché.
C’è stata un’occasione, in questi dieci anni, in cui, invece, sono partito io da una sua immagine: è stata l’occasione, tristissima, dell’alluvione di Genova del novembre 2011. Aglaja, in quei giorni così dolorosi, aveva raccontato il dramma della nostra città trasponendo L’Urlo di Munch nello scenario desolato dell’acqua e del fango. Ne è nata una mia poesia, poi divenuta anche una canzone musicata da me e Roberto Costa, che l’ha suonata, con la magnifica interpretazione vocale di Roberta Alloisio. E dalla canzone è scaturito poi un video, con altre immagini di Aglaja.
Non è il caso di aggiungere altro (essendo il caso di ammirare - tutto l’altro - nella mostra), se non l’informazione che, nella mostra stessa, si possono apprezzare anche lavori autonomi di Aglaja, ossia opere non abbinate alle mie parole, contrassegnate da una mirabolante potenza onirica, a volte colorata da tinte malinconiche, altre volte animata da accenti umoristici (come nelle vignette della domenica). Buona visione.
                                                                                                                                                         Enzo Costa 

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INDICE

"FIGURIAMOCI!"mostra delle immagini di Aglaja per i testi di Enzo Costa (e non solo)

IL CALENDARIO DEL LANTERNINO 2014

NUOVI EPITAFFI 2012-2013

IL VIDEO-RAP DI ENZO&ROBERTO COSTA

IL CALENDARIO DEL LANTERNINO 2012

EPITAFFI 2012

COL SENNO DI PRIMA

MARE LORO

Fiori diVersi

QUANTO COSTA!

RIME BACATE

Botta e risposta Alfredo Biondi/ Enzo Costa

Notte bianca di Genova 2010

2010 Quattro stagioni

Botta e risposta Alessandro Garassini/ Enzo Costa

Botta e risposta Nando Pagnoncelli/ Enzo Costa

Botta e risposta Mauro Rossi/ Enzo Costa

Botta e risposta Enzo Melillo/ Enzo Costa

 Botta e risposta Giovanni Calvini / Enzo Costa

Liquide visioni

Lanternando con Burlando

Scajola e la Penna d'oro

Botta e risposta Porta a Porta / Enzo Costa secondo round

Botta e risposta Porta a Porta / Enzo Costa

2008 versacci

Botta e risposta Clemente J. Mimun / Enzo Costa

Botta e risposta Enrico Musso / Enzo Costa

2007 profezie

Il 2006 che vorrei

Natale2005

2005 Fantasy

Natale2004

Enzo incontra Peter Gabriel

Intervista a Enzo

Recensione inedita a "RICORDERAI"