BOTTA E RISPOSTA
ALESSANDRO GARASSINI/ENZO COSTA
Ecco
di seguito, uscita nella pagina delle lettere di Repubblica Genova del
13/12/09, l'intervento di Alessandro Garassini sul lanternino relativo al ritorno alla politica dell'ex Presidente della Provincia di Savona e la replica di Enzo. Ringrazio le allucinazioni di Enzo Costa ed il suo breve ed ironico articolo. Mi permettono di chiarire cosa penso dell’impegno politico. Il mio distacco dalla politica incompetente ed immorale resta, convinto e deciso, e resta l’amarezza in chi si è illuso che dopo tangentopoli fosse fiorita una stagione nuova fatta di etica, di visione, di progetti concretizzati. Non sono pronunciamenti di oggi; in numerosi articoli di stampa, dal 2005 in poi, ho esposto questi concetti, tristemente anticipando situazioni e fatti poi verificatisi. Il mio modestissimo (e gratuito) impegno pubblico non è invece mai venuto meno; dal tentativo, in corso, di salvare l’Ospedale Santa Corona dallo scempio della sanità perpetrato dalla Regione (il comitato che presiedo ha stravinto il ricorso al TAR contro la deaziendalizzazione) alla partecipazione attiva ad iniziative importanti per la comunità in cui vivo, ho sempre cercato di dare il mio piccolo contributo. Credo che esprimere opinioni in una trasmissione televisiva, essere parte attiva ad iniziative culturali come Italia Futura, cercare di capire cosa propone Enrico Musso, con il quale esiste reciproca stima e visione molto simile di alcuni problemi e relative soluzioni, non sia affatto contraddittorio rispetto all’amaro distacco dalla peggior politica. Se sbaglio, mi si spieghi perché. Si sappia anche, per quanto possa interessare o dare fastidio, che continuerò sempre a perseguire l’obiettivo di una politica rispettosa delle regole, propositiva, capace di generare speranza e fiducia nel futuro. Ho due bimbe piccole e devo loro l’impegno per una società un po’ migliore -ci vuole poco- di quella attuale. Dunque non esiste alcuna allucinazione, ma solo un pizzico di poca memoria. Enzo Costa dimentica infatti che, in quella festa campestre in Val Susa, gli dissi anche le ragioni del mio “amaro distacco”; stanno tutte nel tradimento degli ideali riformisti, che ho avuto il privilegio e la fortuna di respirare, da parte di chi avrebbe dovuto continuare ad incarnarli, in tutte le formazioni partitiche. Ma tale oblio è giustificato dal fatto che si chiacchierava cordialmente tra una bancarella e l’altra in un pomeriggio agostano, più interessati ai “gofri” (cibo ottimo e goloso) che a rinnovellare tristezze. Alessandro Garassini
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