Ecco alcune immagini dello spettacolo dedicato a Enzo Costa
Di Nicola Giordanella
Ecco alcune immagini dello
spettacolo "Quanto Costa!", spettacolo teatrale di Carla Peirolero, con
Roberta e Giampiero Alloisio e Enrico Campanati. I testi sono tutti del
giornalista scrittore Enzo Costa, riadattati per l'occasione.
Lo spettacolo è stato un giusto tributo al poeta nostrano, che da
anni descrive la realtà sociale e politica del nostro paese con un
sarcasmo tanto tagliente quanto diretto e spiazzante. La serata è stata
impreziosita dalle partecipazioni di Andrea Possa dei Soggetti Smarriti,
Giuliano Galletta del Secolo XIX, Stefano Bigazzi de La Repubblica,
Claudio Pozzani, direttore del Festival della Poesia, Don Andrea Gallo e
i ragazzi dei Laboratori teatrali del Suq.
Altri spezzoni dello spettacolo li potete trovare e gustare sul sito di Enzo Costa, dove, inoltre, è possibile leggere e ripercorrere tutti i componimenti dello scrittore.
Alcuni
testi umoristici di Enzo Costa recitati e cantati da Enrico
Campanati, Carla Peirolero, Gian Piero Alloisio e Roberta Alloisio
nello spettacolo “Quanto Costa” in scena al Teatro Duse di Genova il 4
aprile 2011. Qui si sorride su sette, bigottismo e ricorrenze
religiose e c’è anche una novella natalizia.
Andrea
Possa, Stefano Bigazzi, Giuliano Galletta e Claudio Pozzani leggono
testi satirici scritti dal loro amico Enzo Costa durante lo spettacolo
"Quanto Costa" in scena al Teatro Duse il 4 aprile 2011.
Enzo Costa scrisse il testo
"L'uomo flessibile" nel 1995 per il giornale satirico Cuore. Gian Piero
Alloisio ha musicato il testo e lo ha presentato al pubblico al Teatro
Duse di Genova il 4 aprile 2011 durante uno spettacolo teatrale
interamente costruito sui testi di Enzo Costa.
Sergio Gibellini
Un grazie di cuore a Sergio Gibellini per le riprese e l'amicizia!
Enzo&Aglaja
Quanto Costa!
Lunedì 4 aprile (ore 20.30), il Teatro Duse ospita una serata, intitolata Quanto Costa!, dedicata ad Enzo Costa, autore (non solo) satirico, già firma di Tango e Cuore, oggi collaboratore di la Repubblica e L’Unità.
A condurre la serata a ingresso libero sono gli attori Enrico Campanati e Carla Peirolero, insieme con Gian Piero Alloisio e Roberta Alloisio
e le loro canzoni “in tema”; ma nel corso dello spettacolo sono
previste anche incursioni e omaggi all'autore da parte di alcuni
ospiti, avendo già dato la loro adesione Andrea Possa (Soggetti Smarriti), Giuliano Galletta (Il Secolo XIX), Stefano Bigazzi (La Repubblica), Claudio Pozzani (Festival Internazionale della Poesia), Don Andrea Gallo e i ragazzi dei Laboratori teatrali del SUQ. Quanto Costa!, si propone come una sorta di diario pubblico
con licenza di far ridere che riflette e (s)ragiona su fatti e misfatti
italici e mondiali, senza fare sconti a nessuno (o quasi). Nel corso
della serata sono previste letture, declamazioni, interpretazioni più o
meno azzardate di pensieri, parole, sogni e incubi di un umorista
umorale (così Costa si definisce, se vi pare). Il tutto per la
rappresentazione di un universo satirico che va dalla politica alla
morte, dai fanatismi religiosi a quelli profani, dai sentimenti ai
risentimenti, dall'ecologia agli egocentrismi, e via sbeffeggiando per
tutti i gusti e i disgusti. Ciò per mezzo di aforismi, invettive, rime
recitate , monologhi, deliri, descrizioni surreali e racconti
realistici, fiabe per adulti e filosofie infantili, articoli editi,
inediti e lanternini (la rubrica quotidiana firmata ogni giorno da
Costa sulla prima pagina di la Repubblica-Il Lavoro).
PERCHE' VEDERLO?
Per conoscere meglio un uomorista e un giornalista che ci accompagna
ogni giorno con i suoi “Lanternini” nell’edizione genovese di la Repubblica.
Perché Costa è un autore sempre sorprendente.
Per rendere omaggio, insieme alla città, a un testimone del nostro
tempo, in una serata che si preannuncia piena di sorprese divertenti.
In attesa della levata del sipario, Enzo costa, "ignaro" protagonista di questo evento, confessa la genesi dello spettacolo
Di Nicola Giordanella
Ecco
lo spettacolo di sabato viene presentato come una sorta di diario
pubblico? In pratica ti hanno “rubato” un po’ di intimità?
Effettivamente,
un po’ è così, ma si tratta di un furto piuttosto anomalo, nel quale
il derubato faceva da palo. È, del resto, una tipica deformazione
professionale: chi fa il mio mestiere, il mio privilegiato mestiere,
adora sconsideratamente mettere in piazza i propri pensieri più o meno
reconditi.
Come nasce questo spettacolo, da chi e perché?
Nasce da una mia antica,
inconfessata ed inconfessabile ambizione, lavorare per il teatro, che
un bel giorno ho puntualmente confessato a Carla Peirolero. Ecco, se
lunedì sera va in scena “Quanto Costa!” si può parlare di concorso di
colpa: la mia è quella di non aver messo un omissis rigoroso su un
progetto pericoloso; la colpa di Carla è quella di averci messo
tenacia, coraggio, entusiasmo e forza per realizzarlo. E, su suo input,
poi ce l’hanno messi Enrico Campanati, Roberta e Gian Piero Alloisio.
Quanto Costa! Pensieri sogni e incubi… un animo inquieto quindi?
Per
quel che mi riguarda, terribilmente inquieto. E poi, più in generale,
visti i tempi, meglio, i maltempi che corrono, non si può non essere
inquieti. Chi è quieto - con quello che succede in Italia, nel Nord
Africa, in Giappone e ad Arcore - per me è inquietante.
E di conseguenza: qual è il tuo sogno peggiore, e quale il tuo incubo migliore?
Il
mio sogno peggiore è una sinistra unita e vincente (peggiore, nel
senso che più lo sogno e meno si realizza). Il mio incubo migliore lo
sto vivendo in questo preciso istante, ad occhi aperti: credo
assurdamente di dare delle risposte intelligenti.
Enzo Costa “umorista umorale” … ce n’hai per tutti, anche per te…
Se
non ne avessi per me, con che faccia ne avrei per tutti? In realtà,
sotto sotto, sono un buono, e spesso e volentieri mi risparmio. Per
esempio, “umorista umorale” è una definizione in realtà piuttosto
benevola, ma per il sottotitolo della serata al Duse ho preferito non
adoperare quelle che in privato mi capita di affibbiarmi. Altrimenti
avremmo avuto problemi con la censura.
La tua satira non fa sconti a
nessuno… qual è la tua vittima preferita? È mai successo che ti sia
pentito di qualche rima bacata?
La
mia vittima preferita non la nomino per non farle un’inutile
pubblicità. Vi fornisco solo tre vaghi indizi: si trucca, è reduce da
uno o più lifting ma non è la Santanché. In realtà, come cittadino,
preferirei non averla più come vittima preferita. Mi capita di avere
ripensamenti critici sulle mie rime bacate (benché le abbia raccolte in un libro),
ma più che un pentito mi definirei un dissociato: mi assumo tutte le
responsabilità, ma non faccio mai nomi di complici, anche perché per la
scrittura non ne ho. Ne ho invece una per le illustrazioni sul web
delle mie perfidie satiriche: si chiama Aglaja, ed è una vignettista
bravissima.
Cosa vedremo Lunedi sera? Ti vedremo sul palco?
Vedrete
un vasto repertorio dei miei pensieri e deliri satirici e non, in
prosa e in rima, editi e inediti, per tutti i gusti e i disgusti, oltre
alle canzoni di Gian Piero. Un materiale eterogeneo ma spero sempre
divertente, di certo trattato al meglio dai quattro illustri
interpreti, e anche da ospiti, annunciati e a sorpresa. Non credo mi
vedrete sul palco, terrò a bada il mio enzocentrismo, ma in qualche
modo ci sarò.