“Gravemente ferito un militare italiano a
Nassiriya”; “Il Presidente Ciampi è costantemente informato sulla situazione a
Nassiriya dallo Stato Maggiore della Difesa”; “Berlusconi: ‘Mi prenoto per il
prossimo scudetto’ ”. A chi - come il sottoscritto - domenica sera transitava
casualmente davanti ad un portale Internet, si è spalancata una porta che dava
su una voragine. L’abisso italiano descritto da tre notizie in sequenza: la
“missione di pace” virata in una guerra feroce, la drammatica solitudine del
Capo dello Stato, la tragicomica inettitudine del Presidente del Consiglio.
Domenica sera, in piena catastrofe bellica, il Premier festeggiava la vittoria
del Milan, reduce dalla garrula comparsata pomeridiana nella tribuna del Meazza,
tra l’impettito ministro all’Attuazione del Programma (con delega agli Schemi di
Ancelotti) Scajola e il designato nuovo sindaco di Milano (con delega ai
palinsesti Mediaset) Confalonieri. Nessuna traccia o dichiarazione del ministro
della Difesa Martino (forse al calcio preferisce il golf), mentre l’alacre
ministro degli Esteri Frattini, in attesa di fungere da eco a qualsivoglia
comunicato del Pentagono, stava presumibilmente già curando le future trasferte
rossonere in Champions League. Ci sono fatti, episodi, momenti capaci di
sintetizzare un’epoca: il capo del governo italiano che - mentre una guerra
scellerata si incanaglisce - ebbro di felicità prenota per la sua squadra
vincente lo scudetto 2004-2005, è uno di questi momenti. Chiunque l’abbia
vissuto, un giorno potrà dire “io c’ero”. E continuare a chiedersi incredulo e
sgomento come fosse potuto accadere. |